4 marzo, una data importante

Lo so, il 4 marzo è una data arcinota; è nato Lucio Dalla – vedi la famosa canzone “4 marzo 1943” – è morto Paperone de’ Paperoni (vescovo di Foligno e poi Spoleto), nel 1290, è nato pure mio padre, viene eseguita l’ultima condanna a morte in Italia (siamo nel 1947, a seguito della strage di Villarbasse) e tanti altri eventi che si possono agevolmente trovare in rete.

Ma c’è un evento del tutto personale che risale agli ini degli anni Ottanta del secolo scorso; dopo una certa frequentazione della parrocchia delle Sante Stimmate, in quel della natia Parma, chiesi di potermi confessare per essere “riammesso” nel seno della Chiesa Cattolica da cui mi ero separato anni prima, per l’inedia spirituale ed intellettuale che connota anche oggi tanti ragazzi, dopo il sacramento dell’addio, cioè la Cresima.

Mi confessai con un simpatico e battagliero sacerdote, Don Alberto Crovetti che ho scoperto recentemente essere tornato alla casa del Padre, come si dice quando muore qualcuno.

Ne sono dispiaciuto, mi sarebbe piaciuto rivederlo, questo prete sanguigno, ironico, gentile, che non si è mai nascosto, anche nel caso di scelte umanamente dolorose (di cui non parlerò).

Non apparteneva alla congregazione degli Stimmatini (rectius “Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo” – “Congregatio a Sacris Stigmatibus Domini Nostri Iesus Christi”) che gestiva e gestisce tutt’ora la parrocchia ma ne era ospite non ricordo bene per quale motivo.

La confessione avvenne una sera e così la mia vita ebbe una svolta epocale.

Mi chiedo ancora oggi quanto di religioso ci sia stato e continui a sussistere, nel mio pensiero; spesso mi viene il dubbio che ci sia ancora molto “significante” ovvero che continui a mantenermi in quel modo di pensare secondo il quale, come dice magistralmente Giacomo Contri, riassumendo Freud: «la religione è quella formazione di Cultura che ha forma di nevrosi ma generale ossia che risparmia l’angoscia della nevrosi individuale, egli (Freud ndr) riordina e rinomina la religione nella categoria dei sedativi (distinti in chimici e discorsivi), uno dei quali è detto “religione”, e senza perdersi a confutarne i contenuti».

Ci sto lavorando; non su quello, per non cadere in fissazione, ma per curare il mio pensiero: i sintomi cadono di conseguenza.

Riconosco quel 4 marzo come kairos (ne ho già parlato) ma, per ogni uomo, ogni giorno è kairos; l’alternativa, chronos, è mortifera, ma chronos e kairos spesso convivono come il buon grano e la zizzania.

Resta valido il consiglio evangelico di non preoccuparsi della zizzania.

Parma, 4 marzo 2024 memoria di san Casimiro e di san Giovanni Antonio Farina 

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.