Ravenna e Rimini

battistero degli arianiA seguito di incarico ricevuto dalla scuola interregionale di polizia locale sono stato a Ravenna il 23 e 24 novembre, per un corso di formazione.

Esperienza che a me piace sempre molto e che ritengo molto arricchente.

A parte il corso, però, sono tornato a Ravenna, da dove mancavo da numerosi anni; quando vivevo a Rimini, in occasione di mostre o soltanto per visitare i numerosi mosaici, mi concedevo qualche visita nella splendida capitale dell’esarcato.tiramisu

Ravenna esercita una grande fascino e, da sempre, mi ispira simpatia; stamattina, arrivato prima delle 9 me ne sono andato a visitare la chiesa di san Giovanni Evangelista (che non avevo mai visto e che è molto bella nella sua semplicità): a pianta basilicale, edificata nel V secolo conserva dei mosaici che costituivano l’antico pavimento della chiesa.

Molto belle, alcune raffigurazioni di animali fantastici e reali (come la mucca) così come interessanti sono le raffigurazioni di episodi della IV crociata (gruppo di soldati…); l’ingresso è preceduto da un portale marmoreo di stile gotico che vede rappresentata, nel timpano l’incoronazione della Vergine e,  ai lati dell’arco, l’Annunciazione.

Nella lunetta c’è una composizione c’è la rappresentazione di un altare sormontato da ciborio, dove un personaggio coronato si prostra di fronte a due santi nimbati; mi sono perso l’adiacente chiostro che conto di recuperare la prossima volta.

Mi sono poi diretto verso la domus dei tappeti di pietra, tranquillamente convinto di trovarla aperta: quale amara sorpresa scoprire che l’orario di apertura è previsto per le 10, esattamente quando l’aula pretende la mia presenza.

Chiuso era anche il complesso di san Vitale col mausoleo di Galla Placidia, insomma una cocente delusione, tuttavia mentre mi dirigevo a larghi passi verso la sede del comando della polizia municipale (anche per ripararmi dal freddo pungente) ho scoperto che il battistero  degli ariani era aperto.

Lo avevo già visto anni addietro ma il rivederlo è stata un’ottima rinfrescata della memoria: escursione breve, quindi, ma molto soddisfacente.

L’interno è spoglio e privo di arredi salvo la cupola che attira subito l’attenzione per i mosaici: al centro il battesimo di Gesù con la colomba dello Spirito Santo sul capo e “circondato”dal consueto san Giovanni e da una personificazione del fiume Giordano.

Attorno, in circolo, gli apostoli che reggono corone, separati e insieme uniti da foglie di palma e l’etimasia, il trono vuoto coi simboli della passione che rimanda alla seconda definitiva venuta di Gesù.

L’oro, la ritualità dei mosaici bizantini, i colori vivaci, il senso di ordine mi sono moto confacenti.

Ma questa due giorni non si è limitata ai piaceri dell’arte: approfittando dell’ospitalità offertami dall’amico Fabio e consorte ho avuto la possibilità di  trascorrere alcune ore in piacevolissima compagnia.antipasto

Innanzitutto ho rivisto, come dicevo, l’amico Fabio Montebelli, mio antico compagno di piscina a Riccione, il sabato pomeriggio (quando ancora andavo in piscina).

Come altre volte ho avuto modo di dire, può succedere che non senta o veda Fabio per gran tempo, anche un anno, ma subito si ricostituisce una freschezza di rapporto che raramente mi accade di vivere.

Non ci vediamo da più di anno ma sembrava che ci fossimo lasciati 5 minuti prima: dagli sviluppi dell’economia cinese a qualunque argomento ci veniva voglia di affrontare, con la consueta libertà, ironia e stima.

antipasto caldoConsidero Fabio una ricchezza enorme (e non mi riferisco alle peraltro ragguardevoli dimensioni fisiche) per la grandissima umanità, capacità di giudizio e serenità forgiate anche nelle fucine della sofferenza e della difficoltà che non solo non lo hanno mai piegato ma nemmeno fatto ripiegare nella spirale della commiserazione e nel pietismo.

Gli invidio con tutte le mie forze quella serenità d’animo che è ben lontana da false illusioni o troppo semplici soluzioni.

Oltre a lui ho avuto modo di trascorrere a serata con due altre figure di tutto rilievo per la mia vita (e non mi riferisco solo al passato): Umberto Farina e Roberta Berardi, colleghi riminesi, molto più che colleghi.antipasto caldo

Abbiamo trascorso alcune ore in compagnia, ospiti di una splendida “padrona di casa” come la cortese, simpatica e accogliente Teresa del “ristorante del toro” di Miramare.

Trattati con squisita gentilezza da tutto lo staff ci siamo letteralmente beati di antipasti caldi e freddi a base di pesce che sono stati un’esperienza di quelle che riconciliano con la vita per un bel po’ di tempo.antipasto

Non elenco tutto quel che ho mangiato ma se ripenso che il cibo ha svolto la funzione di esaltatore della piacevole compagnia risultando a sua valorizzato da questa… beh insomma, è stata una serata da incorniciare.

Certo mancavano altri carissimi amici (non avevo preavvisato in effetti) che spero di recuperare la prossima volta ma la serata è stata davvero fantastica.

La mia gratitudine accompagni questi miei amici e renda loro, centuplicato, il benessere che hanno fatto nascere in me.

Ripensandoci, debbo imputarmi la colpa (grave) di non frequentarli e sentirli più spesso.

Mi accorgo spesso di commettere questa omissione di cui non solo mi vergogno ma considero deleteria, tuttavia, al momento non riesco a far meglio.

Un tema cui dovrò dedicarmi nel prossimo futuro.

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