Buon sessantesimo compleanno, Federico

Sessantesimo compleanno per chi è nato nel 1964; ai tempi in cui ci conoscemmo, erano i tempi del liceo e Federico Buzzi oltre a essere uno dei primi in ordine alfabetico della classe, era indiscutibilmente il primo in termini di compleanno, il 12 gennaio.

Sappiamo tutti che il 12 novembre del 2019 la sua vita terrena è giunta prematura conclusione: da allora Federico riposa in pace in un avello del piccolo cimitero di Fontanelle, patria di Giovannino Guareschi.

Come lo scrittore, Federico aveva uno spirito pugnace, che poteva cedere alla rabbia ma che superava di slancio e senza strascichi: ricordo con preoccupazione i racconti di alcune sfuriate con colleghi che reputava avessero male agito (specie nei confronti dei bambini).

In un caso mi raccontò che aveva incantonato uno contro il muro, preso per il bavero e minacciato di spaccargli la faccia, non ricordo il motivo ma, sentendolo parlare cercavo di fargli entrare in testa che no e poi no, questo comportamento non era da tenere, che rischiava di essere controproducente.

Ovviamente non mi ascoltava e continuava ad imbufalirsi di fronte a comportamenti inadeguati ma mai per prestigio personale o per desiderio di carriera: aveva a cuore i suoi pazienti, soprattutto i bambini, non transigeva sulla necessità di lavorare con la massima dedizione ed attenzione nei loro confronti.

Ma quest’ira funesta moriva poi lì, capace com’era di riprendere i rapporti, senza risentimenti, col cuore limpido.

Quel cuore limpido che metteva nelle cose che faceva, anche negli errori, ma che gli permetteva di sbagliare senza cattiveria.

Questa caratteristica mi richiama il mondo di Guareschi, forse un po’ più don Camillo che Peppone, ovviamente senza tonaca.

Ho ancora molto da imparare da cotanto amico, il che vuol dire che vive ancora, nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

Buon sessantesimo compleanno, mio caro amico.

Ps: debbo alla cortesia di Guido Menozzi la foto di Federico che pubblico

Parma, 12 gennaio 2024 memoria di Sant’ Aelredo di Rievaulx, abate

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