ordine e disciplina

Una frase citata da Maria Delia Contri all’ultimo seminario, a Milano, mi ha stimolato a guardare il film, famosissimo, di Leni Reifenstahl, “Il trionfo della volontà”.

La frase citata, di Brecht, faceva riferimento all’orrore provato vedendo uomini marciare.

La marcia militare rivela ordine, armonia, simmetria e disciplina, per alcuni aspetti ha i tratti della bellezza e non è un caso che tanti siano gli spettatori delle parate che si tengono in giro per il mondo.

FIno a pochi anni fa a Modena si teneva, ad esempio, il festival delle bande militari, ovvero marcia al tempo di musica (come facevano marciare ad Auschwitz gli internati, accompagnati dalle marce intonate dalla banda).

I militari marciano, ed è normale che lo facciano: l’esercito vive di disciplina.

Tutto funziona perchè vige un ordine che qualcuno ha imposto ed al quale tutti si sottomettono (adesso volontariamente visto che la leva obbligatoria non esiste più).

Anche alveari e formicai sono molto ordinati.

Conosco una persona che è diventato comandante di un corpo perchè non voleva prendere ordini da altri; ambiva a comandare ed ha creato un clima di timore e rigida gerarchia che lo rendono inviso ai suoi ma soprattutto un poveruomo.

In fondo è stata la tentazione di Satana, che non per niente era il primo angelo; nelle tentazioni a Gesù non fa che ripetere il medesimo criterio; gerarchico e di comando.

Giacomo Contri oggi, sul blog quotidiano che offre a chiunque voglia approfittarne, scrive

” Non tutti i sistematici sono Brigatisti, ma tutti i Brigatisti sono sistematici:

La ragione freudiana è non omittente e non sistematica, e per questo ordinata e ordinante.”

Mi torna in mente un pensiero espresso alcuni giorni fa: tempo addietro c’è stato un periodo in cui andavano di moda i film dell’orrore ed in particolare film che vedevano demoniache presenze che venivano a disturbare pesantemente la vita degli umani.
Premesso che non c’è affatto bisogno di presenze dell’aldilà per tormentarci la vita, mi veniva da pensare che sarebbe stato comunque più interessante, per loro, coinvolgere gli uomini in attività alternative, magari ludiche, quali giocare a carte, piuttosto che stare a spaventarli.

Ma lo spavento è sempre nell’ordine del comando; in questo caso, però, è abbastanza evidente e quindi offre qualche possibilità di difesa in più; ci sono modi di comandare molto più subdoli, che non è così semplice scoprire: fa più vittime la melassa della spada.

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