Commiato da Colorno e nuovo ufficio

Avevo chiesto, sono ormai due anni abbondanti, un avvicinamento a casa per i ben noti motivi famigliari: trovai ospitalità presso l’allora corpo dell’Unione Bassa Est Parmense, formato dai comuni di Colorno, Sorbolo e Mezzani, informato dall’amico Marcello Galloni che aveva lavorato a Sorbolo.

Doveva prendermi in carico il comune di Sorbolo, allora a guida Zanichelli, la cui sconfitta elettorale è stata poi una delle poche luci di questo periodo, ma tutto andò a rotoli per problemi di approvazione del bilancio.

Mi prese allora Colorno, ma solo formalmente, credevo, perchè era vigente l’Unione in cui tanto confidavo.

Sin dall’inizio provai una strana sensazione visto che l’accoglienza, con la stridula voce da persona poco simpatica, che mi fece una “collega” fu: “benvenuto in questa gabbia di matti”, soprassedendo sull’ovvia considerazione che nessuno dei pochi appartenenti al corpo poteva dirsi innocente di tale stato di cose.

Con la sindachessa sorbolese fu subito incomprensione ma, come dicevo poco sopra, le elezioni fecero giustizia.

Non trovai una situazione entusiasmante ma non credevo tanto malridotta, comunque la voglia e l’entusiasmo c’erano… Riuscii, grazie alla preziosissima collaborazione degli amici del mio sindacato e in particolare di Elisa Fancinelli e Luca Falcitano ad organizzare, per ben due volte, un convegno nella sala del trono della Reggia Ducale di Colorno; Colorno veniva conosciuto anche nel mondo delle polizie locali come mai prima.

Ancor più fredda accoglienza ricevetti a Colorno dove i “colleghi” si erano informati andando a curiosare in internet e visionando la vecchia versione di questo sito, che allora si chiamava panciutello; ovviamente non me ne fecero parola ma so per certo che non erano bendisposti e iniziarono a prendermi le misure come fa il becchino per preparare la cassa.

Per la prima volta da quando faccio questo lavoro a tempo indeterminato lasciare il posto dove lavoro ed i relativi colleghi non mi costa sforzo alcuno; non sono proprio riuscito a stabilire cordiali e profittevoli rapporti, né umani né professionali, con qualche eccezione.

Non sono riuscito a sfondare e mi dispiace molto; mi sarebbe piaciuto restare a lavorare vicino a casa fino alla pensione ma l’Unione si è rotta, ogni comune ha ripreso la propria autonomia e le cose sono andate sempre peggio.

Con la fine dell’Unione sono stato confinato a Colorno dove mi sono sentito in esilio ma, all’inizio, confidavo nella possibilità che si ricreasse una nuova Unione con anche il comune di Torrile, progetto al momento miseramente fallito con manovre più o meno limpide e sottobanco che mi hanno letteralmente schifato.

Ne ho tratto una lezione: evitare come la peste i politici; quando sono brave persone fanno danni, quando sono dei mediocri lascio a voi immaginare.

Il 22 settembre 2016 inizierà una nuova avventura e questa a Colorno si concluderà finalmente senza nostalgia; il 22, memoria di san Maurizio, data che mi ricorda sempre il mio relatore di tesi, una persona assolutamente meravigliosa da ogni punto di vista, il professor Maurizio Malaguti, ma sono passati secoli.

Ho posto il nuovo inizio sotto la giusta protezione, con atto di affidamento nella cappella riservata alla preghiera nella basilica di san Pietro in Vaticano; spero me ne verrà qualcosa di buono.

Me ne vado col cuore leggero e senza rimpianti, avendo iniziato con l’abbandono del gruppo di amici del sindaco di Sorbolo e cancellandone poi il numero dalla rubrica e dai contatti whatsup.

Ci tengo, però, a ringraziare, di cuore, svariate persone che ho apprezzato per la disponibilità, cortesia e simpatia che mi hanno riservato.

Del comune di Sorbolo rimpiangerò moltissimo un bel numero di persone splendide: Cinzia Givera, Anna Ballarini, Roberta Conti (le mie preferite in assoluto), Irene Affilastro, Federica Maestri, Grazia Gagliano, Lorella Castagnetti; tra gli uomini il prediletto Carlo Bordi e Luigi Serinelli.

Carlo che ha curato la mia posizione anche a Colorno è stato, in particolare, interlocutore disponibile e intelligente, davvero una consolazione, come un’oasi in pieno deserto.

Stefano Bonini è il collega che ha illuminato un po’ la notte oscura, anche umanamente, e Franck è stato gentile e cordiale.

A Colorno ancora le assistenti sociali, che come a Sorbolo, sono un’eccellenza umana e professionale non sempre riconosciuta come dovrebbe, Cristina Favalli, Manuela Ronchini e Jessica Plodari, le tre ragazze dell’anagrafe, per chiudere col sempre cortese Marco Grisenti e le mitiche veline Simona Caggiati e Stefania Parenti.

Delle assistenti sociali devo dire davvero un gran bene perchè sono state tutte sempre a disposizione sia professionalmente che umanamente, con serietà, la giusta ironia, competenza; con ciascuna di loro mi sono trovato più che bene tanto da avere accettato anche di uscire la sera (con quelle sorbolesi) e di collaborare al progetto contro le truffe agli anziani, ovviamente fuori servizio e non pagato.

Le assistenti sociali di Colorno sono meno goderecce, questo è l’unico appunto che mi sento di rivolgere a tre professioniste splendide, una delle quali avrei anche volentieri sposato se fosse stato possibile, il che non è cosa che considero spesso.

Tra i capetti un saluto particolare merita la mitica Giovanna Polini, ragazza deliziosa come anche il simpaticissimo marito.

Anche la segretaria di Colorno è persona squisita, che ringrazio.

Vista la professione che svolgo: Sancte Sebastiane ora pro nobis, essendo io incluso tra questi.

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