Guerra fratricida

Tranquilli, non ho intenzione di parlare della guerra in corso tra Russia ed Ucraina, almeno non direttamente.
La guerra che mi occupa, invece, è quella che si sta combattendo all’interno della sinistra italiana.
Landini e la sua organizzazione sindacale, la CGIL, si schierano contro la fornitura di armi all’Ucraina, stesso ragionamento fa l’ANPI, l’associazione dei partigiani d’Italia: la guerra va interrotta con iniziative diplomatiche ma non fornendo armi a chi viene aggredito e si trova i propri confini invasi da un esercito.
Sono curioso di capire come festeggeranno queste due associazioni il prossimo 25 aprile, come spiegheranno agli italiani e ai loro fedeli iscritti che in Italia c’è stata la resistenza ad un invasore e che, applicando il loro pensiero attuale, sarebbe stato assai meglio puntare tutto sulle trattative diplomatiche con due anime belle come Hitler (Adolf) e Mussolini (cav. Benito), sicuramente convincibili con abili conversari, piuttosto che fornire sostegno militare ai partigiani.
Lo faranno e pure bene, utilizzando i consueti metodi, ovvero l’eloquenza, l’ars oratoria.
Da anni ed anni la resistenza e tutta la costellazione di parole che vi gravita attorno è stata trasformata in un significante (come avrebbe detto Jacques Lacan).
Cito Giacomo Contri (in un post del 6 novembre 2006) che ben spiega cosa sia un significante (riferendolo alla parola madre, ma questo termine potrebbe benissimo essere sostituito da resistenza): «Non occorre rompersi la testa per intendere la nozione di “significante” in J. Lacan, anzi è semplice e facile, e orientante (mai per i più continua a restare disorientante).
Vuole dire che dato un suono, per esempio quello corrispondente al segno grafico “madre”, esso è passato a una vita separata dal significato comune atteso per convenzione linguistica, che designa quella Signora o donna che ha avuto dei figli con un Signore.
Ne consegue che il suono “madre” diventa, non privo di significato, ma designante un tutt’altro significato, e maligno: tanto più maligno in quanto trasmesso con l’inganno dell’identità di suono o significante.
“Madre” passa a designare una sfera a sé, separata, con propri autonomi significati.
Questa sfera a sé è una Teoria, o un nucleo di Teorie, di cui la persona in carne e ossa è un puro supporto biologico, così che “madre” = nessuno.»
Quel che stanno facendo queste organizzazioni, CGIL, ANPI e non solo, è garantirsi la sopravvivenza, come edera attaccata ad un albero di cui, tuttavia, ormai è stata risucchiata ogni linfa vitale.
Oltre alla sopravvivenza viene coltivato e tramandato un pensiero di fondo, non più dichiarabile apertamente ma sempre tenuto vivo come fuoco sotto la cenere: che il pensiero occidentale è nemico dell’uomo, che tutto quello che la civiltà dell’occidente ha costruito è male e deve essere respinto, avversato; sono portatori di uno scontro di civiltà entro il quale la civiltà occidentale è il nemico.

Mi chiedo quanti, tra gli iscritti, si rendano conto di questo pensiero.

Nei luoghi di lavoro, ad esempio, dove si andrà a votare tra pochi giorni per il rinnovo delle RSU, non c’è nessun accenno a questioni come questa; c’è molta propaganda, profluvio di gadget (penne, cioccolatini, adesivi, mascherine, tutto rigorosamente col logo sindacale), ma della scelta di questa politica antioccidentale non c’è traccia.

Il Significante regna incontrastato.

Parma, 3 aprile 2022, V domenica di Quaresima

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