Corriere della Sera e teste di porco

Mi sono dedicato alla lettura del giornale, Corriere della Sera, quello cartaceo, esperienza sempre molto gradevole, anche in periodi dove le buone notizie non è che abbondino.

Oggi ho scoperto che l’Italia è un paese di doppi incarichi, che in Francia è ufficialmente finita la relazione tra il presidente francese (cosa lo renda così attraente mi rimane profondamente oscuro) e la poco simpatica (ai francesi) giornalista soppiantata da un’attrice, con tanto di articolo sul gossip da Giulio Cesare ai giorni nostri.

Poi le scoperte dei vari evasori o presunti tali (pare Tiziano Ferro, che non conosco per niente come artista anche se sembra essere assai famoso, buon ultimo); quanto ai doppi incarichi credo basterebbe fare qualche veloce verifica presso alcuni enti pubblici e verificare ad esempio con quale frequenza e che tipo di auto viene cambiata, ogni sei mesi un anno, da un impiegato che non potrebbe permetterselo, oppure vedere, magari online, chi si pubblicizza come consulente (mi vengono in mente i piani di autocontrollo, giusto per fare un esempio).

Tutti presi dalle statistiche, che sono il più recente feticcio degli amministratori e dei dirigenti, è difficile vedere se … se uno ha fatto il proprio dovere o ha semplicemente compilato una serie di formulari. Se uno dà delle prescrizioni sanitarie ad un’azienda e poi non torna a controllarne il corretto adempimento, statisticamente ha svolto il proprio lavoro ma… ancor meglio non prescrivere nulla (va tutto bene, sempre) così si diminuisce a quasi zero il rischio di poter essere successivamente smentiti.

L’attività della guardia di finanza è sempre efficiente ed efficace (inutile dire meritoria, quello lo è da sempre) ma poi mi domando come e quando tutti sti milioni di euro vengano recuperati (non oso pensare che non lo siano); il recupero è sempre attività complessa e tortuosa.

Se guardo ogni anno le statistiche dei vari corpi di polizia, di ogni ordine e grado, normalmente noto un intensificazione delle attività ed un aumento di risultati. Sono indotto a pensare che vi sia un’enorme massa di comportamenti illegali sottostanti ed in continuo aumento, cosa che non mi rassicura per niente.

A pensar male si potrebbe obiettare anche che, a volte, le statistiche abbiano valenza di autogiustificazione e promozione.

Poi trovo un articolone dedicato ai mali e ai palazzinari di Roma, che mi fa piangere il cuore, soprattutto pensando ai tanti alberi abbattuti per ricavarne la carta su cui stampare l’articolo, del tutto inutile perchè nulla è destinato a cambiare nella Città Eterna, come nell’intero paese.

A un Berlusconi (S.B.) succede un Berluschino (M.R.) che mostra un cipiglio decisionista non inferiore al vecchio leader. Entrambi sembrano accomunati da questo stile un po’ “ghe pensi mi”; ho trovato casualmente un articolo del 2011 de “L’Unità” (del 16/11/2011) che cito: “Lo stile è anche la sostanza. Ricorderete l’indimenticabile «ghe pensi mi» dell’ex capo del governo proclamato al mondo via tv. Lo ricordò via etere ai primi di luglio 2010, in una pseudo intervista messa al Tg1 del “suo” Minzolini nel caso qualcuno dubitasse delle sue capacità salvifiche. Sulla riforma della Giustizia, sul freno alle intercettazioni per lui irrinunciabile, su una manovra economica in grado di tirarci fuori dal pantano, «ghe pensi mi» – esclamò in milanese – e tutto si sarebbe risolto.Tipo Superman.” In questi giorni è stato riesumato Goldrake. Avremmo bisogno di un governo “forte”, cioè stabile, capace, autorevole, non di un uomo forte, quale che sia la sua provenienza politica.

Dell’apparente conflitto di interessi del presidente di INPS pare nessuno si scandalizzi, così come della vicenda del vice ministro e contemporaneamente sindaco di Salerno: in Italia si fanno leggi draconiane, tanto poi ci pensano avvocati e giudici a depotenziarle. I primi perchè campano delle liti (anche se ci sono spiriti illuminati che criticano la situazione) che sono tutto lavoro, i secondi perchè oberati come sono è impensabile che riescano a decidere tutto in tempi adeguati alle necessità di oggi (un esempio eclatante la vicenda delle elezioni regionali piemontesi da rifare, forse, dopo quasi 4 anni perchè le precedenti sono state ritenute illegittime dal tar).

Chiudo con la notizia più inquietante, anzi due: la “soppressione” di una mostra dedicata alla storia di Israele in Terrasanta ad opera dell’Unesco e la spedizione di tre teste di porco a Roma, con destinazione, sinagoga, ambasciata israeliana e museo della città ove è in corso una mostra dedicata agli ebrei.

Premetto che non conosco personalmente nessun ebreo, so che lo sono due personaggi famosi come Gad Lerner e David Parenzo, giornalisti che non riesco ad apprezzare, ma oltre a loro non vado. Quel che dico quindi prescinde dalle persone.

Sono convinto che l’antisemitismo delle teste di porco derivi dall’insopportabile spirito di iniziativa che, da secoli, il popolo ebraico ha saputo mantenere, sapendosi il popolo eletto.

Invidia, dunque, per chi, anche in condizioni avverse e difficili, sa mantenere lo spirito di “impresa”, cioè di iniziativa economica che è anche di rapporto con l’altro, senza obiezione a sesso, religione o ideologia. Bersaglio perfetto per chi non riesce ad avere altra legge di moto che l’odio, che è per sua natura parassitario, ha bisogno di qualcosa o qualcuno da odiare per permettere la vita di quel poco di pensiero che sopravvive.

Ne “Il Silmarillion” Tolkien racconta la nascita degli orchi: «Tutti coloro dei Quendi [gli Elfi] che caddero nelle mani di Melkor furono imprigionati in Utumno prima che esso fosse distrutto e per mezzo di lente arti crudeli vennero corrotti e resi schiavi; e così Melkor generò l’orrenda razza degli Orchi che sono un atto d’invidia e di scherno verso gli Elfi, dei quali in seguito furono i nemici più irriducibili.» (cit Wikipedia)

Cosa sono gli orchi? “Si tratta di creature di forma umanoide, una progenie elfica corrotta nella mente e nel corpo da Melkor storpiando e torturando gli Elfi da lui imprigionati in Utumno durante la Prima Era, come spiegato ne Il Silmarillion: l’ainu decaduto infatti non li ha creati, non è in grado di creare alcun essere vivente «a causa della sua ribellione nello Ainulindalë prima dell’Inizio», ma la progenie degli Orchi si riproduce perpetuando l’originaria corruzione e Melkor li ha resi suoi schiavi sebbene queste creature in cuor loro lo detestino.” (cit. Wikipedia).

Si tratta di scimmiottare e irridere, l’alternativa perversa al considerarli partner d’affari, da cui, caso mai, imparare.

La “soppressione della mostra” dell’Unesco mi conferma l’idea della difficoltà di pensiero dei dirigenti di questa importante organizzazione, difficoltà equanimemente diffusa in tutto il mondo.

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