Laurea di Laura

Il 16 luglio mia nipote è diventata dottoressa, la seconda della famiglia; se non avesse deciso di proseguire gli studi non sarebbe cambiata di una virgola la stima che nutro nei suoi riguardi, com’è quella per l’altro super nipote di cui mi onoro di essere zio.

Vista, comunque, la scelta, la mia presenza era d’obbligo come quella di tutti coloro che le vogliono bene: famigliari ed amici erano numerosi (e chiassosi) ad assistere e sostenere la storica discussione.

Il tema trattato: “Analisi critica di aspetti produttivi e qualitativi della Pasta all’uovo refrigerata”, il corso di laurea quello in scienze e tecnologie alimentari.

Come mia consuetudine, non amando imprevisti e ritardi, sono stato il primo ad arrivare e a toccare con mano che proprio ho una nipote che non mi assomiglia: tranquilla, pacifica e quasi per niente preoccupata mentre alla mia discussione ero talmente agitato, angosciato e preoccupato che manco ricordavo nome e cognome.

Dopo una serie di convenevoli e piacevoli conversari, arriva il momento fatale: microfono, portamento dritto e fiero e via, esposizione decisa, con molta tranquillità, da conferenziere provetta; la commissione è seduta in prima fila, con mio scandalo ed orrore ma comprendo che i solenni paludamenti e l’algida formalità di un tempo non sono più alla moda; in realtà mi sarei accontentato di una commissione seduta di fronte al pubblico ma pazienza.

Debbo confessare che ero in preda a viva commozione? Vederla e sentirla discettare di uova, intossicazioni alimentari, consumo di pasta refrigerata mi ha messo qualche brivido alla schiena.

Tutto è filato liscio, anche le domande della commissione non scalfiscono un’ottima prestazione oratoria, ne sono davvero soddisfatto.

Il tutto nel tempo di un quarto d’ora perché i laureandi sono una decina e mica si può stare a cincischiare; una lunga pausa fino alla proclamazione ed ecco il momento clou: anche in questo caso una proclamazione finale di tutti i candidati rovina molto il fascino di questo rito solenne; per ciascuno viene pronunciata la formula di rito e precisato il voto che, nel nostro caso è un rotondo 110 con lode proprio come il vecchio ed emozionatissimo zio.

Complimenti di prammatica ed un grande piacere ma la confusione è tanta ed allora ecco tutta la truppa di corsa nei cortili del campus a stappare bottiglie ed intonare peana alla neo dottoressa.

Devo fare i complimenti anche a me stesso: sono riuscito a non piangere pensando a chi ha mancato questo lietissimo evento per pochi mesi.

Niente misticismi e frasi consolatorie del tipo “ma lei era lì presente”, la sua assenza fisica è stato l’unico dolore di una giornata splendida.

La sera ha visto la conclusione al ristorante dove, al fresco di una gustosissima brezzolina, dopo un torrido pomeriggio, abbiamo alzato i calici in onore di Lura.

Ad maiora, cara nipote.

Parma, 16 luglio 2025, apparizione della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo

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