Da molto tempo conduco vita alquanto ritirata; ho deciso, non senza fatica, di uscire e concedermi un momento di “svago” in occasione delle giornate che Maggioli, casa editrice benemerita e specializzata, dedica alla polizia locale: ho preso ben tre giorni di ferie, tutti trascorsi a Riccione tra incontri, lezioni e chiacchiere con vecchi e nuovi amici.
Tutto è stato perfetto, gli incontri decisamente interessanti e stimolanti, la cena al solito “ristorante del toro”, una garanzia dello star bene e dell’essere trattati da principi, gli amici e colleghi una certezza; quando ad organizzare queste serate culinarie è l’amico, mentore, maestro di sempre, Umberto Farina il risultato è sempre molto più che positivo.
A letto mai prima di mezzanotte e sveglia mai dopo le 6.30, ma non avverto per nulla il senso di fatica: vedere gente, stare in compagnia mi risveglia dal torpore e mi mette se non allegria, quel buonumore che avevo dimenticato da tanto tempo.
Nemmeno un’impensata scissione sindacale riesce ad interrompere la piacevolezza della trasferta, anzi l’idea di perdere qualche collega mi entusiasma proprio.
Da quando mi sono trasferito a Parma ho visto passare ad altri sindacati una serie di operatori che mi sarei scolato una bottiglia di champagne ad ogni fuoriuscita … stavolta è il turno di uno del parmense ed una del piacentino.
Capisco tutte le difficoltà ed i problemi di una scissione ma confesso che la mia idea di sindacato è esattamente all’opposto di quel che un sindacato è nella realtà.
Da sempre ho un pensiero elitario, mai interessato alla quantità ma orientato alla qualità, il che rende qualsiasi organizzazione irrilevante poiché in democrazia contano i numeri, cosa di cui sono consapevole seppur mai rassegnato.
Resta un fatto: mi iscrissi al SULPL (allora si chiamava SULPM) nell’ormai lontano 1997, quando iniziai a lavorare a Cesena a tempo indeterminato: da allora mai ho cambiato sindacato e non intendo farlo nemmeno adesso, almeno fino a che avrà alla guida le persone che conosco da decenni, alle quali intendo continuare a dare sostegno e fiducia.
Sta crescendo qualche giovane, ne abbiamo uno a Parma, che sembra promettere bene anche se è oberato di impegni ed ho il timore che non voglia mettersi al 100% in un’impresa che, vista la realtà locale tritissima (e tristissima), ha ampi margini di fallimento ma, ci spero, altrettanti di clamoroso successo.
Tornando al convegno, l’episodio clou è stato il momento in cui sono stato presentato ad Antonella Manzione, un mito: ero emozionato come uno scolaretto e confesso che quando mi ha fatto un complimento, immagino di cortesia come si usa in questi contesti, riguardo all’articolo che ho pubblicato e che lei ha richiamato in nota in un suo contributo, mi sono squagliato come un gelato al sole.
Debbo questo onore a Miranda Corradi, che non ringrazio mai abbastanza per le cortesie che mi rivolge costantemente ed immeritatamente.
L’episodio più curioso, invece, mi ha visto involontario protagonista: avendo frequentato per alcune volte una stessa sala, un’addetta al controllo dei pass, il sabato mattina mi ha salutato con un sorriso, come sempre ha fatto nei giorni precedenti ma, del tutto inaspettatamente, mi ha rivolto una frase che mi ha vagamente sconcertato: “buongiorno, quando vedo lei mi viene l’ansia perché penso che potrebbe succedere qualcosa di male”.
Ho sorriso e risposto dicendo che speravo non accadesse nulla ma confesso che mai mi era accaduta una cosa del genere, peraltro con il clamoroso contrasto tra la comunicazione non verbale (il sorriso, forse stereotipato e ripetuto professionalmente verso chiunque) e quella verbale.
Salutati tutti gli amici, saltato il pranzo, mi sono diretto verso casa, facendo una sosta in quel di Forlì, al cimitero, a visitare il luogo dove il corpo del mio compianto amico (san) Roberto Mastri attende la resurrezione.
Il sostegno dell’amico Roberto mi manca tantissimo, né è l’unica assenza che connota la mia esistenza, sempre più … beh lasciamo perdere.
Debbo gratitudine a tutti gli amici che hanno contribuito a rendere queste giornate speciali.
Riccione, 18-20 settembre 2025