Ci sono due pii saggi, rabbi Yehoshua e rabbi Tarfon: in veste di giudici si trovano in disaccordo su una certa interpretazione della legge, cioè della Torah, della legge divina. Così discutono, e nella migliore tradizione ebraica discutono giorno e notte e notte e giorno, senza mangiare né dormire, discutono. Trascorsi sette giorni e sette notti il Signore, mosso da pietà, comprende che a forza di discutere moriranno. Così s’intromette, una voce si ode dall’alto, una Bat Qol, una “figlia di voce” che dice: “Rabbi Yehoshua ha ragione, rabbi Tarfon ha torto, ora andate a dormire”. (“Andate a dormire” non sta nel testo, ma nel contesto.) Comunque, non è questa la fine della storia. Giacché il perdente, rabbi Tarfon, leva gli occhi al cielo e dichiara: “Sovrano del mondo, Tu hai dato la Torah agli esseri umani, per favore stattene fuori dalla faccenda”.
Questa citazione da una famosissima opera di Amos Oz, “Contro il fanatismo” mi è rimasta in mente come se fosse la rappresentazione del prototipo dell’ebreo.
Una idealizzazione la mia, questo è certo, ma il pensiero di questi due che discutono tra loro, invitando Dio a farsi gli affari suoi mi pare notevolissima.
Sigmund Freud non ha fatto nulla di diverso: si è confrontato con altri pensatori, ha discusso con loro, ne ha preso ciò che ha ritenuto esservi di buono e ha riproposto quel che già la Bibbia aveva detto, bellamente ignorata.
“E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Gen. 1,26).
L’uomo come ente metafisico (altri hanno poi portato a compimento il pensiero freudiano ma per questo rimando all’opera di Giacomo Contri), superior non recognoscens, nemmeno Dio.
Un popolo che ha dato i natali a Freud non può che avere la mia solidarietà.
Che Israele abbia, al momento, uno dei peggiori governi che la loro storia ricordi non sminuisce quanto ho appena detto, né sono obiezione gli abusi le atrocità compiute in passato.
Viva Israele!
Parma, 21 ottobre 2023 memoria di sant’Orsola e compagne vergini
