In memoria e ricorrenze

Oggi dovrebbe essere una giornata lieta per via dell’onomastico della mia super nipotina ma un’ombra la vela di tristezza, oggi duplice.
Si sono celebrate stamattina le esequie del padre di una mia collega e ,mi permetto di chiamarla anche, amica, l’ottima Silvia S.
Non ho potuto partecipare al rosario ieri sera, né alla cerimonia funebre stamane a causa di impegni legati ad accudimento ed assistenza che spesso mi limitano numerosi spostamenti e ne sono dispiaciuto, molto dispiaciuto poiché avrei voluto trasmettere personalmente il senso di vicinanza ed affetto che Silvia merita.
Non ho mai conosciuto suo padre ma, conoscendo la figlia, credo sia stato una gran brava persona; Silvia, come poche (poche significa che fortunatamente non è l’unica) altre persone è sempre cortese, disponibile, seria nel lavoro e nella collaborazione, senza mai eccessi, sbavature o mancanze.
Una collega che tutti vorrebbero avere, unanimemente stimata, ancor più da me che trovo non comuni le qualità che mette in campo quotidianamente senza risparmio.
Una persona così non può che essere cresciuta con buoni genitori; l’unica cosa che mi è possibile è accompagnarla come ho fatto, con la preghiera che non è la banale recita di qualche giaculatoria, ma non mi dilungo.
A Silvia e ai suoi cari le mi condoglianze.
Oggi è anche l’anniversario di un tragico evento, la morte, auto procurata, del collega e amico Attilio S., che lavorava a Bellaria.
Compì, 6 anni fa, quel tremendo gesto per me ancora inspiegabile ma nutro la ragionevole certezza che l’intercessione di tanti che gli vogliono bene lo abbiano aiutato a compiere quel lavoro di correzione del pensiero che in terra accade grazie al lavoro di analisi e che, dopo la morte, è l’occupazione precipua di chi ha meritato di accedere al cosiddetto purgatorio.
So di alcuni che ancora soffrono per quel gesto: anche per loro è opportuno iniziare quello stesso lavoro di correzione per dare pace ai fantasmi.
Ogni processo deve giungere a sentenza perché la vita continui senza la pesantezza di macigni da trasportare sulle spalle.
Mi auguro che il buon Attilio riposi finalmente in pace, che abbia infine indossato l’abito di nozze della parabola evangelica e possa essere ammesso al banchetto nuziale.
Parma, 19 ottobre 2023 memoria di santa Laura

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