Agostino e il quintetto

Debbo alla gentilezza di Agostino l’ultimo regalo ricevuto: il CD che lui ha inciso con il quintetto di fiati di cui è il preziosissimo fagottista.
L’ho ascoltato stamattina mentre me ne tornavo a casa: debbo dire che mi è piaciuto anche se non è sicuramente un tipo di produzione musicale che fa per me.
I brani sono gradevoli e mi pare buona anche l’esecuzione: li considero degli antipasti perché ascoltandoli mi veniva voglia di andare ad ascoltare le opere che richiamavano.
L’esecuzione mi è parsa, in varie occasioni, molto direi sulle punte, cioè troppo leggera per i miei gusti grevi, io amo le orchestre numerose con la musica che riempie, invade, coinvolge come un ciclone che trascina all’interno del vortice, fatico a seguire i passaggi delicati se non sono sorretti dalla potenza; non è un caso che io non ascolti mai musica di sottofondo: quando ascolto mi sento totalmente partecipe e coinvolto al punto da non poter fare altro che quello.
I brani che ascoltavo, mi risvegliavano pensieri di antichi romani, comodamente sdraiati a chiacchierare, in gradevole compagnia degustando magari qualche leccornia di alta pasticceria: è un delirio ma questo mi suggeriva l’ascolto, così come mi trovavo sommelier ad assaporare un prezioso vino dal bouquet delicato e fragrante, queste sono le suggestioni che lego alla musica dell’ottimo Agostino e compagni martiri (ops no questa è un’altra storia).
Apprezzo molto anche l’iniziativa che il quintetto ha saputo prendere: pubblicare un CD non è cosa da poco perché ci si espone pubblicamente e formalmente alla critica e questo è un gesto di coraggio da encomiare, specie in tempi cupi come questi.
Mi piace anche il titolo “Quintetto all’opera” con un doppio senso simpatico e garbato.
Spero che il buon Agostino arrivi anche a incassare qualcosa e non solo la gloria che per ora lo circonfonde almeno nel territorio presidiato dalla banca che sponsorizza l’iniziativa.
Chi volesse sentirne un assaggio può navigare in youtube: