postelettorale a Parma

Debbo al profilo di un’amica, Daniela Adorni, la lettura di un lungo post pubblicato su facebook dal neo eletto in consiglio comunale di Parma, Lorenzo Lavagetto, che dovrebbe essere, se non ricordo male, anche il segretario del pd.

Due passaggi hanno attirato la mia attenzione, non sicuramente benevolmente disposta; ecco il primo: “Ad un quarantenne oggi – e parlo da appartenente alla specie – non importa poi molto di concetti come destra e sinistra, delle polemiche su Salvini che fa la battaglia contro la casta e poi incassa maxi stipendio e vitalizio al parlamento Europeo o di Berlusconi che ritorna tranquillo e sereno come se Ruby fosse stata davvero sua nipote. Non sono più cose con cui si possono vincere le elezioni. 
Servono altri input e dico per fortuna che è così.”

Questa citazione mi serve per evidenziare che il segretario pidino parmigiano ancora pensa a Ruby: per certa sinistra Berlusconi è una fissazione, un riferimento che neanche la stella cometa…

Ma questo come inciso, il più interessante è il secondo stralcio: “Il progetto che abbiamo seguito negli ultimi tre anni qui a Parma ha voluto smontare un approccio vecchio alla politica, iniziando a riempire di contenuti quella che era diventata una forma di adesione stanca ad un contenitore vuoto. Perché stare a sinistra? Perché a Parma, come a Washington, Parigi o Celle Ligure, la sfida politica del secolo è dire chi sta dalla parte dei più deboli e chi i più deboli, invece, li usa, li mastica e poi li sputa. La dico in francese, ma per capirci meglio. Quindi dobbiamo continuare a lavorare per sconfiggere un nemico antico vestito con concetti moderni ma che si chiama sempre povertà ed emarginazione.”

La battaglia del partito deve essere contro povertà ed emarginazione: sono i poveri e gli emarginati che devono essere al centro del pensare ed agire politico, secondo Lorenzo Lavagetto.

Discorso molto in sintonia con quelli del Sovrano Pontefice felicemente regnante.

I poveri e gli emarginati sono al centro di ogni interesse ma allora mi chiedo: chi tutela e si fa carico di rappresentare gli interessi di chi non si rappresenta come povero, debole, emarginato e indifeso?

Oppure: se la sfida è stare coi più poveri per avere il sostegno del partito dobbiamo diventare tutti poveri, emarginati, indifesi?

Come certa chiesa cattolica pare che certa sinistra sogni ancora un mondo di masse di diseredati, sfruttati poveri e ignoranti in modo da poterseli spartire o comunque per avere garantita la sopravvivenza.

Come penso di avere già detto a proposito della chiesa:  sono i poveri che hanno bisogno del pd o è il pd che ha bisogno dei poveri?

Chi lavora, imprende, produce e gode del profitto che è riuscito a produrre è dunque uno sfruttatore e il cattivaccio senza cuore (magari anche razzista e xenofobo) di turno? 

Torniamo all’idea del denaro come sterco di satana? Peraltro la povertà è mancanza di denaro e la ricchezza il suo opposto?

Sinceramente tutta questa preoccupazione per i poveri mi sta stancando: non c’è nessuna virtù nell’essere poveri ed emarginati, è ora di finirla col pauperismo.

Il post di Lavagetto non fa che riproporre in maniera magari più intellettuale e larvata la solita idea di un occidente opulento e sfruttatore che deve essere fustigato ad ogni piè sospinto, come fa il Sovrano Pontefice felicemente regnante.

Sono tentato di non devolvere più l’8×1000 alla chiesa cattolica, se questo deve servire a mantenere dei poveri e basta. Se la chiesa è solo un ospedale da campo quale attrattiva può esercitare?

Aveva avuto un’ottima idea, Papa Francesco, quando ha istituito una barberia e un locale docce per non abbienti sotto il colonnato del Bernini.

Questa è un’idea condivisibile perché considera i poveri come disordinati e puzzolenti e quindi offre loro una possibilità di rimettersi in ordine, rendersi presentabili e gradevoli.

Offerta di riscatto che richiede il darsi una mossa per approfittarne.

Aderire significa uscire dall’ordine di idee che povero è bello ed iniziare a lavorare perchè qualcosa d’altro possa accadere (non vi sono automatismi).

Collaborazione e non più assistenza.

Nel post di Lavagetto niente di tutto questo.

Chiudo con un’ultima nota polemica: ma dove amministra la sinistra traspare poi tutta questa attenzione ai poveri, agli indifesi, agli emarginati?

Ho l’impressione che si stia continuando la guerra contro l’occidente (assai risalente nel tempo) con altri mezzi.

Nihil sub sole novi.

Parma, 29 giugno 2017, solennità dei santi Pietro e Paolo

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