new bikers

Titolo enigmatico, new bikers, ma la traduzione italiana, semplice semplice, nuovi motociclisti, chiarisce il contesto: in questi giorni e precisamente domenica scorsa, 7 ottobre e ieri, 10 ottobre, ho tenuto a battesimo, due colleghi che hanno iniziato il servizio in moto.

Ne ometto i nomi, non avendo chiesto l’autorizzazione a pubblicarli.

Non che non sapessero andarci, in moto, ma fino ad ora erano stati destinati ad altri incarichi e mai avevano avuto l’occasione di utilizzare questo veicolo. 

Assieme a questi due, un’altra coppia ha iniziato l’identico servizio ma per loro non rappresentava una novità, avendo precedenti esperienze professionali.

In definitiva, adesso, sono 4 i new bikers.

Di questo episodio sono piacevolmente compiaciuto, come non mi accadeva da tempo; sono certo che faranno un ottimo lavoro.

Ci tengo a ricordare questo avvenimento perché rappresenta un inizio e questa idea dell’inizio, di un nuovo inizio, mi è sempre piaciuta.

Idea che sia sempre possibile un cambiamento, pensiero alternativo al concetto di destino.

Scrivendo mi veniva in mente il poeta che tanto apprezzo, Giuseppe Ungaretti ed una sua poesia che ho già citato altre volte “Girovago”.

GIROVAGO
Campo di Mailly maggio 1918

In nessuna
Parte
Di terra
Mi posso
Accasare

A ogni
Nuovo
Clima
Che incontro
Mi trovo
Languente
Che
Una volta
Già gli ero stato
Assuefatto

E me ne stacco sempre
Straniero

Nascendo
Tornato da epoche troppo
Vissute

Godere un solo
Minuto di vita
Iniziale
Cerco un paese
Innocente.

Poesia splendida, come tante di Ungaretti, che descrive in modo sintetico e poetico quello che è la nevrosi; non trovare pace, cioè non essere padrone in casa propria in nessun luogo.

Ma ci vedo anche l’intuizione di un percorso, anzi di un lavoro che non è tanto di ricerca (cerco un paese/Innocente) quanto di elaborazione cioè correzione.

Viene resa chiaramente la posizione precaria della nevrosi, che è in continua ricerca di una posizione di soluzione, di stasi, il che la espone a esiti non esattamente positivi, ma anche alla possibilità di un lavoro alternativo.

L’innocenza credo sia un punto di arrivo, frutto del lavoro appena descritto.

Cos’hanno in comune la poesia di Ungaretti ed i new bikers?

Forse nulla o forse, chissà, anche per loro è possibile approfittare di quel che hanno incontrato. Hanno la possibilità di lavorarci.

Parma, 11 ottobre 2018, memoria di san Giovanni XXIII, del beato  Angelo (Angel) Ramos Velazquez  Coadiutore salesiano, martire e di San Pietro Le Tuy martire

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