In memoriam S.R.E. Cardinalis Julien Ries e la morale

CracoviaHo scoperto, alcuni giorni fa, mentre guidavo, della morte del Cardinale Julien Ries.

Ebbi modo di conoscerlo anni addietro, durante una visita al Meeting di Rimini, prima che fosse nominato cardinale; lo accompagnai durante la visita ad una mostra, persona attenta e gentile (vi immaginate la mia naturale timidezza a fronte di così importante studioso?).

Al termine si trattenne alcuni momenti parlando dei cimiteri come luogo di identità di un popolo (possesso della terra dove seppellire i propri cari).

Un altro cardinale è nella bufera in questi giorni, Keith O’Brien, ex primate di Scozia ed arcivescovo di St.Andrews e Edimburgo: pare abbia tenuto un comportamento sessuale inappropriato o meglio la sua condotta sessuale (cito dal Corriere della sera online) sarebbe «scesa al di sotto degli standard che ci si doveva aspettare da me come prete, arcivescovo e cardinale».

Non sapevo che la chiesa avesse standard di comportamento cui parametrare le condotte degli appartenenti, a seconda del “grado” rivestito: ho come l’impressione che siamo di fronte all’ennesimo cedimento di fronte alle istanze delle varie agenzie morali del pianeta.

La chiesa non può e non deve cedere ai ricatti morali di chi predica la coerenza e la purezza: bene il cardinale ha fatto a confessare i suoi peccati, anche i cardinali sono peccatori e sarebbe assurdo pretendere da loro maggior coerenza di quella che chiediamo a noi stessi.

Il rischio è che queste eminenze reverendissime vengano inchiodate ad una coerenza morale di cui sono ritenuti l’incarnazione (e ricattati, per questo, da quei falsi e ipocriti dei moderni farisei, che sono, in buona parte almeno, i giornalisti).

Gli “sporcellamenti” non possono spaventare una comunità che, nei secoli, ne ha viste da far impallidire ogni pretesa umana di coerenza e purezza .

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.