Una buona giornata

Oggi, ed è la prima volta, ho deciso di scrivere due righe dedicandole alla città in cui vivo da anni (alla quale, peraltro, non mi sento di appartenere), o meglio ho pensato di scrivere due righe di resoconto della mostra che ho avuto occasione di visitare . Il tutto nasce dalla proposta di una cara amica parmigiana che è venuta a trovarmi col desiderio di vedere assieme la mostra in corso a Castel Sismondo, dedicata ad una parte delle collezioni del Museo di Belle Arti di Boston.

Ingresso a 10 €; decidiamo di andare senza prenotazione cosa che comporterà una fila di un paio d’ore ma che ha favorito un evento imprevisto ed estremamente piacevole: ho incontrato, dopo anni, una mia ex collega (meglio superiore) con la quale ho avuto il piacere e l’onore di lavorare in una nota città romagnola di cui non scrivo nemmeno il nome perchè condanno ad una vera e propria damnatio memoriae.

Colloquio intenso ed interessante, sperando in possibili esiti futuri.

Altro colloquio interessante quello con la mia amica di Parma che è iscritta e militante di un noto partito politico (nonostante i miei consigli negativi al riguardo) nel quale non mi ritrovo: mi ha confermato che all’interno di questo partito non vi è vera discussione  ed elaborazione politica (come sostenevo da tempo) e le assemblee devono limitarsi a deliberare quel che è stato già deciso altrove.

Detto questo, veniamo alla mostra: mal organizzata l’attesa, sarebbe opportuno creare un corridoio per le file in maniera tale che la gente non debba stare quasi in mezzo alla strada (c’è un ampio parcheggio, si potrebbe limitarne una parte e creare un percorso flessibile a zig zag come negli aeroporti), mal disposte le segnalazioni interne per cui non è chiaro dove sia l’uscita o come ci si debba muovere.

Belle le opere esposte che vale la pena di vedere; una volta tanto è stato organizzato un evento che ha attirato visitatori non interessati soltanto a bere o a sballare nei vari locali (tutti uguali, in fondo, volendo essere di massa); niente lamentele per rumori notturni, ubriachi che vagano per la città facendo i loro bisogni ovunque o bottiglie rotte ed abbandonate in giro. Auspicabile un significativo incremento di queste proposte (basta notti rosa, verdi, gialle o a pois).

Zurbaran, Van Dyck, Monet, Millet, Fantin-Latour, Renoir, Van Gogh e Rembrandt solo per citarne alcuni tra quelli che più mi sono piaciuti; da portarci i figli.

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