onomastico e Natale

Salvator MundiDebbo ringraziare, anche quest’anno, la cara Silvia che mantiene il primato di essere l’unica a ricordare l’evento: a lei, che so cara amica, la mia gratitudine.

Non ho avuto modo di festeggiare preso, come sono stato, dai numerosi impegni professionali e non solo, anche se stamattina mi sono concesso la colazione al 212, che è sempre evento gradito e che mi ricorda alcune mitiche colazioni da Rinaldini, a Rimini.

Ho iniziato la lettura di un bel libro sul barocco italiano, sempre più interessato a capire meglio quel mondo in cui tanto mi rispecchio emotivamente.

Il barocco e la prepotenza sono due costanti di questi ultimi tempi; il mio pensiero è in cerca di soluzioni al problema della pacifica coesistenza, ovvero al problema della regalità, cioè della sovranità del pensiero e del rapporto tra sovrani, che è questione politica di portata universale e non questioncella tra vicini di casa.

Tocco con mano, quotidianamente, le ferite inflitte dalla prepotenza verso la quale ho ancora il fianco troppo scoperto.

Spero, anche, di poter approfittare, quando se ne presenterà l’occasione, di qualche opportunità per cambiare radicalmente lavoro.

Curiosa coincidenza:  il mio onomastico ed il Natale festeggiato dai fratelli ortodossi, guarda caso la nascita di un sovrano, il re dell’universo (ma si è solo e sempre re dell’universo o non si è).

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