dal tavernello all’amarone: un salto a rimini

Approfittando di un servizio notturno ed un riposo mi sono concesso un salto a trovare gli amici riminesi.

Ho approfittato della squisita cortesia ed ospitalità della mitica coppia Silvia & Riccardo, che ha un divano letto comodissimo.

Incontro per prima, all’arrivo, Roberta che abbraccio con entusiasmo: è un grandissimo piacere rivederla dopo tanto tempo; poi mi concedo un salto al Comando dove trovo, in cortile, il fantastico Marco G., da sempre uno dei colleghi da me prediletti e persona di cui ho enorme stima; purtroppo non potrà venire a cena per impegni precedenti, così come mancherà anche l’ottimo Andrea R., giovane promettente, simpatico, gentile, leale che avrei voluto frequentare molto di più di quanto non sia stato possibile.

Con quest’ultimo scambio però due chiacchiere al telefono e la cosa mi rallegra così come altre due chiachciere  le faccio con un’altra delle ragazze preferite, anche lei assente a cena, la grande Mirella L.

Si capirà che mancheranno svariate persone a sta cena,  e d’altronde il poco preavviso… non darà modo anche ad un altro dei miei adorati, Ivanello e a quel para (beep) di Christian R. oltre  che a Felicetto.

Non è venuto, ma l’ho sentito al telefono anche Massimo S., un collega e un amico che non sento praticamente mai, causa i vari impegni di ciascuno ma che stimo come una delle più leali e corrette persone che ho conosciuto.

Non sarà presente nemmeno la Wonderdanielina sigh sigh insomma ‘na moria, ‘na strage vera e propria, però almeno con lei ho modo di intrattenermi un po’ e salutarla di persona.

Andiamo dunque a cena: la Grazia non può mancare anche se non sono riuscito a intrattenermi con lei quanto avrei dovuto e voluto, poi ci sono Umbi, la Roberta, Silvia & Riccardo, Ernerio, Mirko B. che rivedo con grandissimo piacere.

La serata è stata, almeno per me,  ma spero anche per gli altri, gradevolissima, sono stato bene come non ricordavo da tempo.

A dormire e al mattino tra un caffè con la panna, un’ottima spremuta ce ne andiamo in città a fare colazione con altri amici.

Per il pranzo Umbi ci tiene ad invitarmi da lui anche per poter così salutare anche la mia fantastica Luana che non riesco mai a vedere; accetto di buon grado anche se sono molto dispiaciuto di dover lasciare così in fretta Silvia e Riccardo, spero non me ne vorranno ma sono certo che hanno capito la situazione: il poco tempo mi costringe a scelte antipatiche.

Arrivo dunque a pranzo, avendo l’occasione di salutare anche Nicola, purtroppo solo di passaggio, accolto da un succulento piatto di straordinari pizzoccheri che mi ricordano così anche un’altra bionda da sempre nel mio cuore, Marta, dalla Lombardia; poi fettina di carne con sughetto di amarone e prugne, un pranzo degno di un re, accompagnato da un amarone che innalzava al cielo i suoi 15 gradi di aroma ed intensità che hanno avvolto i miei sensi in un’atmosfera di raffinato piacere.

pizzoccheri di Luana

Mi viene in mente che gli amici sono come l’amarone, un prodotto che non esiste n natura e che è il risultato di cura e attenzione, di lavoro continuo di scelta e correzione; con gli amici non ci si può accontentare così come di un vinello economico qualunque e non basta l’etichetta ma è indispensabile la degustazione ed il giudizio, ogni volta.

Anche in questa occasione il giudizio è stato più che positivo e ringrazio tutti e ciascuno di coloro che mi hanno onorato di accoglienza e compagnia.

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