Cresima in Valtellina

Si avvicina il gran momento: dopo secoli me ne torno in Valtellina ove avrò l’immeritato e grandissimo onore di far da padrino alla Cresima del mitico Tommaso.

Sono davvero onorato di essere stato scelto da un ragazzo che ritengo essere splendido e che mi auguro di poter avere come amico per tutta la vita come già accade per la sua fantastica mamma -Marta – e per quel trippone del babbo – il Mauro.

Pensando a cosa scrivere nel biglietto di auguri mi veniva in mente il suo Santo eponimo, un uomo che ha chiesto – si è permesso di chiedere – un privilegio che altri non hanno domandato (non essendo da meno peraltro): il poter toccare con mano le ferite.

Dice il dottor Giacomo Contri, se non ricordo male, che san Tomaso, appunto, ha chiesto di essere destinatario di un privilegio e che è stato accontentato e tuttavia Gesù non insiste sul toccargli le ferite ma valorizza coloro che non necessitano di vederle.

Mi veniva anche in mente il brano del ricco Epulone che chiede di poter inviare l’anima del mendicante Lazzaro ai parenti perchè si convertano.

La risposta è secca: hanno Mosè e i profeti e ciò gli basti.

Pensavo anche al fatto che Gesù è apparso, tutto sommato, nel corso dei secoli, ad un ristrettissimo numero di persone: non si è negato ad alcuni santi, che evidentemente covavano un ardente desiderio, tuttavia nemmeno a tutti i santi è apparso.

Perchè?

La risposta che mi sono dato ha a che fare col pensiero: le apparizioni rischiano di trasformarsi in comandi o allucinazioni (il desiderio che io stesso ho avuto varie volte mi accorgo che è fasullo: avrei trovato poi mille pretesti per disattendere o dubitare dell’esperienza vissuta.

L’apparizione, legata alla vista, è assolutamente equivoca e, secondo me, la parsimonia è dovuta a questo: è apparso a chi, dopo un lungo lavoro, non correva più rischi, altrimenti: o comando o allucinazione, non vi è rapporto ma soltanto dominio o dubbio.

La trasmissione del pensiero, attraverso i Vangeli, permette, invece, un lavoro non orientato e libero: ciascuno se ne farà quel che ritiene opportuno, a ciascuno è lasciato di lavorci ed approfittarne.

La Chiesa potrebbe essere l’insieme di coloro che approfittano del pensiero di Cristo.

Il mio augurio a Tommaso è che possa diventare amico di Gesù, attraverso l’amicizia col suo pensiero.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.