un sogno molto inquietante

Un brandello di sogno di stanotte:

una donna, nuda, vista di fronte, dotata di un enorme pene, una donna fallica, ed è mia madre.

Del resto non ricordo nulla se non che c’era un uomo, forse un giovane uomo che mi perseguitava, cioè mi seguiva continuamente con fare minaccioso senza che potessi in alcun modo liberarmene.

Come si può ben intuire, un sogno inquietante.

Al rivedere la scena ne provo orrore ma qualcosa vorrà pur dire.

Mi viene in mente quel cantante austriaco forse, non saprei, che ha vinto, qualche tempo fa, non so quale premio; non ricordo se fosse una donna con la barba o qualcosa di simile; Conchita Wurst, ho scoperto come si chiama.

Il che mi ricorda il famoso quadro della donna barbuta di Jusepe de Ribera ed un’epoca in cui tutto quel che era “meraviglioso” attirava curiosità (un po’ come adesso anche se non in versione pop).

Sulla stessa falsariga mi vengono in mente fotografie anzi poster di culturisti, qualcosa databile agli anni Settanta, qualcosa di sbiadito, ingiallito dal tempo, forse il ricordo di un tempo di splendore che non c’è più.

Potrebbe essere un poster di Arnold Schwarzenegger, attore che non mi è mai piaciuto e di cui non ricordo di aver mai visto poster.

Come una vecchia foto che richiama alla memoria un tempo passato e perduto; ho un’idea di perdita, di qualcosa che è stato sciupato, il tempo, e che non è più recuperabile; mentre scrivo questo mi viene in mente una foto di Andy Warhol, con quei capelli improbabili, e David LaChapelle, fotografo americano che io collego sempre all’idea di eccesso, di esasperazione, il che non è detto che sia vero.

Questi due artisti mi risvegliano sempre una delle parole che sta diventando una sorta di ossessione: barocco.

Il barocco come definito da Giacomo Contri, un “non è vero niente”, un eccesso, un teatro che nasconde … anzi riempie un vuoto.

Ritorna anche la statua del Cardinale seduto di Giacomo Manzù, altra recente ossessione.

Quale contrasto! tra il poster del culturista in costume ed il cardinale seduto che scompare dentro la rigidità di un paramento che sembra contemporaneamente una corazza ed una prigione.

Altro non mi viene in mente ma … chissà.

Parma, 7 luglio 2018 memoria del Beato Benedetto XI Papa e della Beata Ifigenia di S. Matteo (Francesca Maria Susanna) de Gaillard de la Valdène 

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