Nella notte tra il 3 e 4 novembre 2017:
C’è qualcosa in tribunale… Il giudice, che poi si trasforma in una donna, mi chiede se conosco un tal articolo…
Rispondo negativamente e lei si stupisce (o forse sono io a stupirmi) poi aggiungo “è importante comunque sbagliare (?) O fare cazzate (?) perché così ho imparato una cosa nuova.
Credo mi fissi un appuntamento per il giorno successivo.
Poi mi trovo in ospedale: l’infermiera mi spiega che devo mettermi in uno strano lettino quasi a testa in giù.
Forse chiedo se devo spogliarmi ma lei risponde negativamente poiché tanto basterà una pacca su un gluteo.
Sono solo e con una torsione mi sollevo e stacco qualcosa da mangiare, un pugno di carne per salame.
Rientra l’infermiera e mi chiede se ho mangiato del cioccolato (?); rispondo che ho mangiato del salame crudo; in quel momento mi passa di fianco, in barella, qualcuno che conosco ma non ricordo chi sia.
Questo sogno segue quello della notte tra il 2 e 3 dello stesso mese:
in una gamba, vicino al piede, c’era una zona arrossata, con al centro una zona biancastra, come se fosse un foruncolo; schiacciandolo compariva un pene, di grandi dimensioni, ma fimotico e forse sporco, un’immagine disgustosa.
Questo sogno lo collego ad una fragola che sta maturando nell’orto in questa pazza stagione, una fragola i cui frutti (i semini sulla superficie sono i frutti, la fragola è un cosiddetto falso frutto) hanno sviluppato una fogliolina ciascuno, una sorta di fragola pelosa (e come dice il proverbio, fragola pelosa, fragola virtuosa) ma per me, inspiegabilmente, disgustosa.
Parma, 4 novembre 2017, memoria di san Carlo Borromeo vescovo