Firmato il nuovo contratto

Per una volta mi viene da dire che sono amareggiato.
Il motivo è assai semplice: è stato firmato il nuovo contratto degli enti locali, per il biennio 2019-2021, che, tra le clausole, prevede la possibilità di diventare ispettore dopo 10 anni di servizio anche senza laurea.
Sarebbe da fare un excursus su questa martoriata figura; per sommi capi e chiedendo scusa in anticipo se la memoria mi dovesse ingannare, molti anni fa era possibile diventare ispettori grazie a concorsi interni come è avvenuto per gli specialisti di vigilanza, in assenza di laurea. Partecipai, decenni di acqua sotto i ponti fa, ad un concorso interno, in quel di Rimini che fu, per me, una beffa anche se. Pensando a com’è oggi, credo mi sia andata bene così seppur con alti costi umani perché ho “perso” alcuni colleghi che mi mancano molto(ho anche perso Peppa Pig, la fetonza, l’autosfigante quindi, beh il bilancio non è del tutto negativo).
Ma tralascio l’autobiografia.
Nacquero poi le figure del commissario – categoria giuridica d3 e l’ispettore categoria giuridica d1, per l’accesso alle quali era necessario il requisito della laurea (ai tempi non esistevano le lauree triennali che oggi vanno per la maggiore e sulle quali preferisco non soffermarmi), insomma per diventare ispettore era indispensabile avere studiato e tanto.
Una divisione, quella tra commissari ed ispettori, con identiche richieste di accesso (la laurea) che non aveva senso e che un accorto legislatore (sono spiritoso, lo ammetto) avrebbe dovuto risolvere eliminando per una delle due categorie il requisito della laurea, prevedendo, al contrario, una selezione basata sull’esperienza e creandolo come figura di raccordo tra gli ufficiali e la truppa.
Avrebbe avuto un senso, per essere più chiari, prevedere la figura del sottufficiale, figura preziosa in tutti gli ordinamenti militari o militarmente organizzati, senza laurea ma con esperienza: così non è stato.
Si è soppressa la distinzione tra d1 e d3, credo sacrosanta, in presenza, lo ribadisco, dell’identico sbarramento della laurea, ma non si è creata, contestualmente, la figura del sottufficiale.
Il messaggio, dunque, è stato quello di sottolineare, per il ruolo degli ufficiali, il requisito di carattere chiamiamolo culturale in senso ampio, rispetto a quello meramente esperienziale: vuoi diventare funzionario? Devi studiare e partecipare a concorsi, magari anche lontano dal comune di residenza (con tutti i conseguenti problemi di mobilità per avvicinarsi al paesello natio).
Non una passeggiata ma un bell’investimento di tempo e denaro.
Ora cosa succede? Che quei poveri allocchi che, in questi anni, si sono dati da fare per studiare e fare concorsi scoprono che la laurea non serve più a nulla, letteralmente, perché è richiesta solo esperienza e non serve nemmeno sbattersi più di tanto per partecipare a concorsi in giro per la penisola perché i posti sono quelli dove già si lavora. Chissà come mai l’Italia ha il più basso numero di laureati in Europa dopo la Romania.
Grazie a questo contratto tutta la categoria dei funzionari (dagli ex d3 a scendere), insomma, viene trascinata verso il basso, svilita (avete visto mai modifiche di questo genere per gli ufficiali di Carabinieri, polizia di stato e finanza?).
Altra riforma che manca e continua a mancare è quella che stabilisce il collegamento tra progressione nel grado e retribuzione: è mai possibile che il profilo professionale b8 (un operaio a fine carriera) sia pagato come un funzionario ad inizio carriera? O ancora che un agente in categoria C4 abbia lo stesso stipendio di un funzionario in categoria D1?
Scelte che sviliscono, demotivano e sono insultanti per la categoria dei funzionari; in una situazione del genere con che spirito uno si assume determinate responsabilità? Non sarà piuttosto tentato di evitarle, sfuggirle come la peste, per cercarsi un angolino tranquillo ed appartato dove cercare di evitare ogni possibile decisione?
Non insisto oltre, non ne vale la pena; mi limito ad osservare che continua la solita consuetudine italiota di non operare riforme strutturali serie e di ampia portata e profilo.
La legge di riforma della polizia locale, ad esempio, è un miraggio che continua a prospettarsi all’orizzonte senza concretizzarsi mai: sono convinto che io non la vedrò sicuramente fino a che non sarò in pensione, ma probabilmente per l’intera esistenza.

Parma, 18 novembre 2022, memoria della Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo, di san Noè, di Sant’Oddone di Cluny e della Beata Carolina Kozka

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