fatti storici

dormienteNe avevamo assolutamente bisogno: gli ultimi avvenimenti italiani, saliti alla ribalta dei giornali, sono eventi che definirei col termine di “storici”, di quelli che sarà bello raccontare ai nipoti dicendo “io c’ero”.

Ordunque io c’ero quando Guido Barilla ha dichiarato che la società da lui presieduta non avrebbe mai proposto spot pubblicitari con famiglie gay (potrebbe, in riparazione girarne uno con la presidente della Camera Boldrini, servita a tavola dal compagno – marito credo sia politicamente scorretto), salvo rimangiarsi quanto detto, sopraffatto dal coro di proteste e minacce di boicottaggio.

Un episodio edificante, Guido Barilla potrebbe camminare a piedi nudi, per tre giorni, attorno alla sede del Cassero; magari accompagnato dal fratello Luca, che rilascia un’intervista interessantissima (cito dal sito del Corriere della sera): “Così si è creata una situazione drammatica che ha portato decine di nostri clienti in tutto il mondo a chiedere immediatamente quale fosse il pensiero aziendale sulla questione sollevata da mio fratello e quali atteggiamenti avremmo tenuto con i consumatori appartenenti ad altri mondi”.

Ma scusate, che atteggiamenti può tenere un grande produttore di pasta (trascuro il resto, ma poco cambia) rispetto ai consumatori appartenenti ad altri mondi?

A parte scrivere eventuali istruzioni sull’utilizzo della pasta in lingua marziana (per quelli che vengono dal mondo extraterrestre), cosa pensiamo che possa fare? creare una linea di pasta esclusiva per gay, prodotta con grano coltivato nelle pianure di Fukushima? o faccia chiedere ai rivenditori il certificato di sana e robusta costituzione eterosessuale?

Tanto rumore (di lobby) per nulla: la questione non è l’orientamento sessuale (ma che ce frega, ma che ce ‘mporta), ma l’asfissiante intolleranza di autodichiarate vestali della nuova religione del politicamente (e sessualmente) corretto.

Sorvolo sull’altro notizione (sempre dal Corriere) ovvero l’indagine condotta da fior fiore di urologi e ginecologi: “Sesso, per gli italiani 108 rapporti l’anno ma per il 25% durano appena due minuti”, dove, peraltro, si parla di coppie lasciando intendere (non credo volutamente) che queste siano eterosessuali… ahi ahi ahi ci sento odore di zolfo, se la cosa viene avvertita da qualche lobby, potrebbero scattare boicottaggi e ritorsioni (non mi faccio visitare da un urologo o un ginecologo che ha una mentalità così gretta da non avere tenuto in considerazione, nelle statistiche, anche le debacle erotiche gay o di altro genere).
Infine la crisi: ascolto la notizia con un certo sollievo; mi mancava la cara vecchia crisi di governo: quand’ero ragazzino ne sentivo sempre parlare, i governi si succedevano quasi come le stagioni, senza che la mia vita di pargolo di provincia ne fosse intaccata più di tanto.
Ebbene è crisi, ma crisi, almeno nell’etimologia, significa giudizio, quindi sono tranquillo, non si corrono rischi.
Destra, sinistra, centro: non riescono, da anni, a formulare giudizi su quanto accaduto ed accade, troppo intenti a sbranarsi quei brandelli di potere che ancora restano loro.
Guerra civile continua, direbbe qualcuno; resta il nemico, l’altro come nemico, da distruggere, ma non troppo perchè poi come si va avanti?
I politici non sono immuni dalla patologia, non hanno soluzioni salvifiche.
Fanno pena: impotenti guide di impotenti, ma l’impotenza è prodotto di un pensiero, non è originaria.
Chiudo con Ungaretti:
“In nessuna
parte
di terra
mi posso
accasareA ogni
nuovo
clima
che incontro
mi trovo
languente
che
una volta
già gli ero stato
assuefattoE me ne stacco sempre
stranieroNascendo
tornato da epoche troppo
vissute

Godere un solo
minuto di vita
iniziale

Cerco un paese
innocente”.

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