Ter Brugghen. Dall’Olanda all’Italia sulle orme di Caravaggio

“Ter Brugghen. Dall’Olanda all’Italia sulle orme di Caravaggio” è il titolo di una mostra che la Galleria Estense di Modena dedica a questo pittore olandese a me, come al solito, sconosciuto e perciò stimolo alla visita.

Avevo in programma di andarci la domenica precedente, ancora con l’ora legale, ma le condizioni di salute di mia mamma me l’hanno impedito all’ultimo momento e così ho scelto la prima data utile, il primo giorno di novembre.

Andare a Modena, inoltre, è sempre un’esperienza emozionante tanto più per la possibilità che ho avuto di rivedere, dopo vari mesi, l’amico Cristian, quello che quando lavoravo in via Galilei era dichiaratamente il mio prediletto, cosa di cui mi vantavo e non facevo mistero.

Con mio grande dispiacere, sebbene fossi preparato a tale risposta, il buon Cristian ha declinato l’invito a visitare assieme la mostra, ma veniamo a quella; di Cristian ci sarà occasione di riparlare.

Ter Brugghen, che di nome faceva Hendrick, è stato un pittore, olandese, morto prematuramente probabilmente a causa della peste proprio il primo novembre, nell’anno di grazia 1629, ho dunque visitato la mostra nel 394mo dalla morte.

Di lui non si hanno tantissime notizie ma è certo che venne in Italia dove conobbe l’opera di Caravaggio, che lo influenzò in modo estremamente significativo, tanto che divenne uno dei caravaggisti olandesi, forse il più importante del cosiddetto gruppo dei caravaggisti di Utrecht.

La mostra è dedicata al viaggio italiano ed alle opere di quel periodo; la Galleria Estense di Modena ha pensato a questa lodevole iniziativa perché le opere di questo artista sono state spesso confuse con quelle di altri autori, com’è il caso di un’opera custodita proprio a Modena, attribuita in precedenza a Giovanni Serodine, Un vecchio che scrive.

Un lavoro approfondito ha portato alla ricostruzione del lavoro italiano e giovanile del pittore olandese.

La mostra è da visitare, merita assolutamente sebbene abbia soddisfatto solo in parte le mie aspettative e mi spiego: fuor di dubbio che le opere di questo caravaggista siano piacevoli e testimonianza delle innovazioni che Caravaggio ha introdotto, ma è altrettanto innegabile che la qualità non riesce a reggere a confronto del maestro milanese.

Belle le opere di Ter Brugghen ma pensandole in riferimento a quelle di Caravaggio di cui ha spesso ripreso anche i temi, sembrano pallide copie: proprio questo aspetto mi ha colpito.

Bravo pittore ma manca la capacità di bucare la tela che aveva l’ispiratore: Ter Brugghen sembra una copia didascalica di Caravaggio, più descrittivo e molto molto meno coinvolgente.

Ciò non toglie che abbia imparato bene la lezione e ci sono alcune opere che mi piacerebbe sicuramente possedere; un esempio è la cena di Emmaus, dove il volto dolce di Gesù è splendido.

Ho apprezzato anche la vocazione di Matteo, sebbene imparagonabile con quella di Caravaggio, con le figure degli esattori concentrati sulle monete ed impermeabili alla “provocazione” di Gesù mentre un giovane riccamente abbigliato sembra scattare in piedi, in risposta al gesto del Maestro.

Ter Brugghen è una testimonianza del successo del pensiero caravaggesco ed in questa chiave la mostra documenta la sua potenza espansiva.

Ottima iniziativa.

Modena, 1 novembre 2023, solennità di Ognissanti

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