Speranza

Non è una buona giornata, oggi; tornato al lavoro dopo alcuni giorni di assenza, mi sento del tutto spaesato, fatico terribilmente a riprendere. Il pranzo, almeno, in buona compagnia, con il mio solito Commissario Superpiù (era da tempo che non pranzavamo più assieme e mi mancano un po’ questi piacevoli intervalli); la cena, invece, frugale, e via di corsa, a casa a Parma.

Dovevo uscire a cena con alcuni colleghi ma un’indisposizione di uno fa saltare tutto e forse è meglio così.

Cieli neri offuscano l’orizzonte, ho davvero paura, come 7 anni orsono.

Speranza, so che è una virtù teologale, ma oggi mi sembra, più che mai, parola vuota di senso.

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