privilegio dello studio

Stamattina altre due notizie di quelle che, visto anche il tempo uggioso…

La più grave riguarda la sostituzione delle croci nella chiesa di san Giorgio a Mosul: il loro posto è stato preso dalle bandiere dell’isis

http://www.corriere.it/esteri/15_marzo_17/mosul-drappi-neri-isis-chiese-foto-scempio-be2d1a08-cc6c-11e4-a3cb-3e7ff6d232c1.shtml

Non è un buon passaggio di civiltà.

La seconda riguarda una classe di Conegliano Veneto

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/17-marzo-2015/cestino-testa-cori-umiliazioni-prof-costretto-lasciare-l-aula-2301122272251.shtml

Qui alcuni beep (censura) non oso chiamarli studenti, hanno costretto il professore a lasciare l’aula ed addirittura uno gli ha versato addosso il contenuto del cestino.

In questi casi io credo che non si debba parlare di diritto all’istruzione ma di diritto alla miniera dove dovrebbero passare un qualche periodo a capire quale privilegio abbiamo sprecato.

Lo studio, infatti, credo sia questione di privilegio, offerto a tutti, con libertà per ciascuno di utilizzarlo a proprio vantaggio; se a questa offerta qualcuno non ci sta diventa come il proverbiale porco di fronte alle perle.

Non è un destino quello del porco, la redenzione, cioè la correzione è sempre a portata di mano ma fino a che uno, liberamente, non giudica i propri atti e intraprende altre strade, non può essere considerato altro che, appunto, un porco, cioè responsabile, nel male in questo caso, dei suoi atti.

La buona notizia è che a questi mali può essere posto rimedio anche se il rifiuto dello studio, normalmente, non depone a favore di un pensiero che lavora in termini di profitto.

Spero che i ragazzi di Conegliano riflettano su quanto hanno fatto, nel frattempo un bel (lungo) periodo di sano lavoro in miniera (e nei week end svuotamento e pulizia di padelle e pappagalli in ospizio) potrebbe giovargli.

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