idealizzazione come aggressione

Il Romano Pontefice felicemente regnante, Francesco, ha rilasciato un’intervista ad un settimanale tedesco, “Die Zeit”.

Tanti i temi affrontati ma uno mi è particolarmente piaciuto, quello dell’idealizzazione:  «Sento che “non mi fanno giustizia con le aspettative”, “esagerano”. “Non si dimentichi – precisa – che l’idealizzazione di una persona è una forma sottile di aggressione” e “quando mi idealizzano mi sento aggredito”.» (tratto dal sito http://romanews.it).

Una tale affermazione è degna della più totale condivisione: idealizzare è sostituire la persona reale con un modello astratto, un ideale, appunto.

E cosa si fa con gli ideali? Li si mette sul piedistallo, foss’anche nell’angolo più bello di casa, ma li si piazza in un posto dove si possa contemplare, cioè idolatrare, purché se ne resti rigorosamente in quel posto.

L’idolo, infatti, non può essere vivo, per definizione, poiché è il prodotto di un’operazione di proiezione: creato dall’idolatra, mantenuto in vita fin che serve.

L’ideale è come il dio di certe religioni di cui ho già parlato in passato: il dio irrelato che richiede esclusivamente sottomissione e che decide il destino dell’uomo come gli pare, nel più totale arbitrio, non è una divinizzazione dell’ideale?

Idealizzare il Pontefice, quindi, è un modo per sterilizzarlo, toglierlo dai piedi.

Allo stesso modo, a dimostrazione che non esistono discorsi elevati e discorsi bassi, quando si dice di una certa persona che è “intelligente”, un “genio” o di una certa idea che è “interessante” si applica, nella vita quotidiana, lo stesso meccanismo di idealizzazione, cioè di isolamento.

Diceva un tempo la chiesa cattolica: “promoveatur ut amoveatur”.

In tempi più recenti Sigmund Freud narra un motto di spirito pertinente: «”Parlando di una persona di nobili ideali ma ostinata nel perseguire i suoi scopi, un amico disse: “ Ha un ideale davanti agli occhi.” La locuzione corrente è “avere un trave davanti agli occhi”, nel senso di essere ottuso, e a questa allude la modificazione rivendicandone per sé il significato.» (da Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio).

Anche papa Francesco, felicemente regnante da 4 anni, fa affermazioni condivisibili, che il Signore ce lo conservi.

Io ho imparato, non da lui a dire il vero, che quando sento dirmi che sono “intelligente” o che dico cose “interessanti” è ora di mettere mano alla pistola, parafrasando la famosa frase attribuita ad Hermann Goering (ma è una bufala); in quel caso si potrebbe invoca la legittima difesa intellettuale.

Parma, 13 marzo, memoria di san Rodrigo di Cordova e san Leandro di Siviglia

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