Una mattina mi son svegliato e ho trovato …

un arrivo inaspettato

Mentre le prime luci del mezzogiorno inondavano un sonnecchioso mattino di lunedì di metà giugno, il sottoscritto, affacciatosi alla finestra della camera da letto, scorgeva una macchia nera nell’orto.
In un primo istante la macchia nera veniva scambiata per la Pituf, la principessa di casa, ovvero la micetta che da ormai 4 anni regna impera e governa casa nostra, pardon sua.
Ad uno sguardo più attento, però, emergeva che le dimensioni non potevano corrispondere a quelle della paffuta Pituf, così i miei sensi si acuivano e le (poche) sinapsi cerebrali iniziavano a lavorare all’impazzata di fronte ad una drammatica domanda?
Chi poteva essere quella macchia che aveva impunemente osato violare il territorio della principessa senza riceverne una sonora lezione, di cui mi sarei accorto perché i miagolii durante le contese territoriali notturne mi svegliano sempre e di soprassalto.

Il mistero si è presto dissolto sotto il cocente sole del più bel mese dell’anno: si trattava di un micetto nero – proprio come la Pituf – ma piccolo piccolo e impaurito.

Mi sono subito attivato per procurargli acqua fresca e soprattutto del cibo che non ha affatto disdegnato ma sempre mantenendosi a distanza di sicurezza pronto a rifugiarsi in un pertugio (di cui non ricordavo proprio l’esistenza) dove mano umana non poteva raggiungerlo.

la scomparsa

Così è successo anche il giorno dopo, quando ormai la decisione di adottarlo era già stata presa: impensabile poter abbandonare al suo destino quell’animaletto gracile, alto come un soldo di cacio, ma non avevamo fatto i conti con lui.

Salutato martedì, con grande delusione e preoccupazione non lo abbiamo più rivisto il giorno successivo e quelli seguenti: ogni ipotesi cozzava tristemente con la mancanza di informazioni e intanto la rassegnazione si faceva strada nel cuore di tutti.

il ritorno

Domenica pomeriggio, il 18, mi trovavo in quel di Reggio Emilia, per una visita – sono state frequenti ultimamente ma ne dirò a parte – al Palazzo dei Musei, quando ricevo del tutto inaspettatamente un messaggio da mia cugina che mi riferisce del ritorno del misterioso micetto.

Ero al termine della visita – soprattutto perché era sopraggiunto l’orario di chiusura – per cui mi sono scapicollato a casa dove ho trovato il micetto che, sempre semi nascosto tra le piante di zucchini pomodori e cetrioli, era tornato a trovarci.

Era stato intrattenuto da un po’ di cavallo macinato ma la fame era tanta e, poco più tardi, si è consolato con una doppia cenetta a base di crocchette: il dubbio che assaliva tutti era il solito: resterà?

Il mattino successivo è stato conquistato da una scatoletta di carne in gelatina – roba per me immangiabile – poi crocchette ma sempre diffidente, seppur meno del consueto.

Stamattina, e siamo a martedì, ho rotto gli indugi e con un’altra scatoletta della medesima carne – sui gatti sembra avere un effetto magnetico – ho provato a farlo avvicinare e ci sono riuscito senza particolari difficoltà: ben saziato, è stato facile prenderlo in mano, mi sta sul palmo, e portarlo in casa.

il nome

Ora si tratta di capire che sesso ha e scegliere ufficialmente il nome.

Se avete idee in proposito…

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSenUc9nzoQrRKs0beBpTV4bV6j-kAPH1NAArrL5CYsGLh-Cpg/viewform?usp=sf_link

Parma, 20 giugno 2023 Beata Vergine Maria Consolatrice, Consolatrice degli Afflitti

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