Gianfranco Ricci & Micaela

Oggi è l’anniversario della morte di Gianfranco Ricci, amico di Rimini che ricordo con grandissima simpatia ed affetto: quest’anno non potrò andare alla messa di suffragio nè fare un salto al cimitero per una visita visto che abito ad una certa distanza, da 10 mesi la mia vita è cambiata ed in maniera così inaspettata e non programmata che quando ci penso ancora mi stupisco.

Sono trascorsi 10 mesi, appunto, ma mi sembra ieri che tranquillamente conducevo la mia vita in quel di Rimini e, a dire il vero, ho l’impressione di dovermi alzare domattina e di andare al lavoro dove mi sembra di trovare ancora Umberto e Roberta, Grazia con la WonderDanielina, la piccola Porky’s con tutte le entreneuse comando e tutti gli altri, infingardi e vipere comprese.

Lo stesso senso di freschezza che provo ricordando Gianfranco, la nostra conoscenza in palestra, le battute, la spontaneità, la libertà di parola, lo spirito positivo nell’affrontare il mostro che l’ha sconfitto: è stato un grande uomo e come tale lo mantengo nel mio cuore.

Al lavoro, stamattina, volevo offrire a qualche collega a me particolarmente caro, un caffè speciale proprio per onorare la memoria di questo amico; le circostanze non lo hanno reso possibile ma senza dispiacere o rammarico, anzi, al contrario, il contrattempo mi ha fatto incontrare la ex collega di quartiere, la mia cara Micaela, che mi ha fatto una piccola scenata di gelosia per le parole che ho dedicato a Katia nei giorni scorsi.

Non vi devono essere motivi di gelosia perchè la predilezione non è ad esclusione, ad inclusione semmai e non è mai competizione contro qualcuno: le vergini sagge che si erano ben preparate per incontrare lo sposo, non avevano spirito di competizione e tutte quelle che avevano fatto scorta di olio sono entrate per la festa nuziale.

Così vale pure per la bellezza (già ne ho parlato trattando di belladonna): non sono per i concorsi di bellezza; la bellezza è prepararsi ad un appuntamento facendo venir voglia all’altro di venirci a sua volta avendo cura di sè.

Micaela è, come Katia, come altre donne che ho avuto la fortuna di conoscere, una ragazza dotata di numerose virtù (devo parlare dei suoi tortelloni?), a lei farle fruttare: io, potendo, vorrei  s-fruttarle, cioè approfittarne.

Micaela, come Katia potranno essermi partner.

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