Prato

Cattedrale Storie di Santa MargheritaDecido di approfittare della bella giornata per un salto in Toscana: scelgo, un po’ a caso, Prato per la comodità; vado dunque col treno arrivando, almeno all’andata, in perfetto orario.

Mi avvio verso il centro di buon passo: trovo per prima una bella scultura di Henry Moore “Forma squadrata con taglio” che mi lascia ben sperare per quanto vedrò in centro storico, non sarà così, purtroppo.

Incontro in rapida successione il Castello dell’Imperatore, imponente costruzione che fa bella mostra di sè nonostante sia poi vuota all’interno: è un bel biglietto da visita; a fianco la Chiesa di Santa Maria delle Carceri.

Ho lavorato, sabato pomeriggio, così non ho potuto assistere alla Messa e quale migliore occasione mi si presenta visto che la Messa è celebrata alle 10.30?  Mi fermo dunque per assistere alla funzione religiosa assai partecipata: il sacerdote non è italiano ma la lingua la conosce bene; si inizia con un canto con battimani compreso, ma non siamo in quaresima, vorrei una sobria e silenziosa cerimonia, invece, trovo canti ed applausi (bleah).

Ad inizio della Messa uno dei ceri davanti alla pala d’altare crolla rovinosamente a terra, pochi se ne accorgono ma io mi trovo di fronte e vedo la caduta in diretta: che sia un segno del cielo? Non mi piace proprio la Messa (absite iniuria verbis) con la proiezione su schermo delle preghiere (ma la colletta è clamorosamente diversa) e delle letture (si ascoltano altro che leggere).

Dalla Chiesa di Santa Maria delle Carceri mi trasferisco poi nella piazza dove trovo il Palazzo Pretorio, assai bello all’esterno: al piano terra è allestita una mostra dedicata ad alcune pregevoli sculture di Lorenzo Bartolini, sulle quali svetta “La filatrice”: sono autorizzato a scattare solo una foto ricordo (chissà mai perchè una sola).

Il mio primo obiettivo rimane però la Cattedrale e la piazza dove dovrei trovare l’ufficio informazioni turistiche: la Cattedrale dalle 13 è visitabile (3 euro il costo del biglietto per visitare le cappelle, ma li vale tutti) mentre l’ufficio informazioni turistiche è chiuso e non è esposto alcun orario o diversa indicazione così che rimango a stecchetto di informazioni.

Mi altero leggermente ma il mio spirito positivo prevale ancora una volta sull’insipienza di amministratori che non sanno valorizzare il patrimonio artistico che hanno la fortuna di avere ereditato; tra l’altro la mancanza di indicazioni di orario è cosa abbastanza frequente in città – esempi sopra tutti il Museo dell’Opera del Duomo, e la collezione di Palazzo degli Alberti: davanti all’ingresso di questa scopro che vi sarebbe custodito qualche opera di Caravaggio, Caravaggio mi spiego? ed è tutto desolatamente chiuso e da nessuna parte se ne parla: strangolerei volentieri tutta la giunta comunale a partire dall’assessore alla cultura e tutta la dirigenza del palazzo, fortunatamente l’impulso omicida dura solo qualche istante e non ho accanto nessuno.

Ho occasione di scambiare 4 chiacchiere con un pratese che mi dice peste e corna della politica comunale  (difficile non condividere) prendendosela, tra gli altri, coi cattocomunisti (salvo che questi ultimi pare si siano nel frattempo estinti); mi indica come segno di degrado la presidenza del PD della Bindi, insomma un battagliero uomo dell’opposizione a cui va tutta la mia simpatia.

Dicevo informazioni turistiche: ufficio chiuso, ma anche musei chiusi senza nessuna indicazione di orari così che uno è costretto ad andare a casaccio in cerca di qualche posto aperto o che aprirà nel pomeriggio (le chiese aprono alle 16 ma San Domenico alle 16 ha subito una celebrazione per la comunità romena – mi astengo da ogni commento).

Ho certamente perso delle occasioni ma la rabbia che ho provato non mi spinge a tornare…

Bello il chiostro della chiesa di San Domenico (museo invece chiuso e con orari semi cancellati, comunque è chiaro che i festivi apre solo al mattino dalle 10 alle 13 sigh gasp sob); non mi resta altro da fare se non tornare a San Francesco che finalmente apre (ma il chiostro è chiuso): niente di straordinario anche se visita gradevole.

Che dire? la Cattedrale merita, da sola, il viaggio: gli affreschi di Filippo Lippi, Paolo Uccello, Agnolo Gaddi, i pulpiti – sia quello interno di Mino da Fiesole e del Rossellino – che quello esterno di Donatello e Michelozzo – sono opere di grande bellezza e rallegrano il cuore; per il resto ci sono belle cose sparse in giro ma da valorizzare cosa che mi pare proprio non accada. Nel complesso questa, pur positiva, è una delle trasferte più deludenti.

[nggallery id=75]

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.