sogno ospedaliero scolastico combattivo

Periodo proficuo per l’attività onirica:

mi trovo in ospedale, a seguito di un intervento di safenectomia; mi visitano la gamba che, in realtà, è quella di mia madre, bianca, senza peli, da persona anziana; l’unico segno dell’intervento sono due cicatrici da foro, di colore violaceo, ai lati della coscia, che segnano gli estremi di una riga (taglio?) che attraversa in orizzontale tutta la coscia.

L’infermiera o la dottoressa commentano la cosa con una frase del tipo: “ma che intervento e intervento, domattina verso le 10 lo mandiamo a casa”-

Mi ritrovo, poi, in un corridoio molto ampio, amplissimo, tutto bianco e luminoso, con tante finestre; lo percorro in parte in compagnia dell’amico Gabriele; assieme arriviamo ad un bivio; c’è a destra una diramazione del corridoio, che conduce all’aula dove sono diretto. Gabriele scompare mentre trovo una donna che mi avvisa di un blocco del passaggio.

Trovo, in effetti. una sorta di recinto molto ampio al cui centro si trova qualcosa che potrebbe essere un letto; la donna, in tono scherzoso e comunque cortesemente ironico, mi avvisa che potrei passare, superando l’ostacolo, passando sotto la sbarra (che sembra la barra laterale di un letto); altrettanto scherzosamente le rispondo che, visto il fisico, e mi tocco la panzotta, preferisco percorrere l’altra strada, piuttosto che stendermi e scivolare sotto la sbarra.

Cambia ancora la scena: forse mi ritrovo all’ingresso di un’aula, in compagnia di una nuova professoressa, una supplente al suo primo giorno; poi sono all’interno dell’aula, nella parte opposta all’ingresso, dove terminano i banchi, anche se dietro c’è molto spazio libero, come se anche l’aula fosse enorme.

Sono armato di un lungo punteruolo, come se fosse una spada; lo rivolgo verso vari compagni (sconosciuti) e con tono molto arrabbiato li minaccio con una frase del genere “se non mi lasciate in pace, se non la smettete di (disturbarmi? torturarmi? infastidirmi?) sono disposto a (scatenare? sostenere?) una guerra; poi mi siedo riflettendo sul fatto che se mi isolo completamente, quando avrò bisogno di aiuto, durante i compiti in classe, non potrò riceverne da nessuno; nel frattempo credo sia entrata la supplente, che è comunque assai distante, che trovo da subito simpatica.

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