querulomane

Oggi ho avuto l’occasione, anzi la sventura, di conoscere un querulomane; con questa impostazione di pensiero ne ho conosciuti vari ma mai uno così conclamato, da manuale e da ricovero (coatto, già fatto).

Racconta con orgoglio di avere presentato 17 denunce in 4 mesi, contro tutto e tutti; riferisce anche di azioni disciplinari a carico di carabinieri e poliziotti, senza tralasciare un magistrato.

Ce l’ha col mondo, in particolare contro la magistratura e i comunisti, inneggia al berlusca, della collega che ha ricevuto le precedenti denunce lamenta il carattere irritabile, da ormone impazzito causa menopausa (in questo non aveva torto), un torrente in piena, irrefrenabile.

Nel vaniloquio però ci sono brandelli di verità o perlomeno di verosimiglianza per cui, se uno non lo conosce, all’inizio gli potrebbe anche dare credito, solo all’inizio però…

Figura tragicomica, di uomo solo, in lotta col mondo, lotta costosa e senza scopo altro che quello di rovinare la vita ad altri e costringerli a muoversi in stretta osservanza del diritto statale.

Ammette lui stesso di essere “un fenomeno” e di conoscere la procedura penale meglio dei magistrati (ne ha uno nel mirino da sottoporre a procedimento disciplinare davanti al C.S.M.) e di tutti i suoi colleghi. Sarebbe davvero buffo se non fosse ridicolo, il sorriso che mi sfiora le labbra è di pietà non di divertimento.

Mi vengono così alla mente tutti quei piccoli comportamenti quotidiani che sono un ostacolo lanciato, puntato contro il rapporto con l’altro; al lavoro sto imparando a raccoglierne sempre meno di queste stupide provocazioni, lamentele, rifiuti, e musi lunghi: il percorso tortuoso è ben lontano da una conclusione ma qualche pagliuzza di buon materiale riesco a ricavarlo da queste esperienze.

Non farò mai questioni di principio!

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