pranzo a Sant’Agata Feltria

con la RobertaDomenica: sono il primo a svegliarmi, nell’accogliente camera che mi è stata messa a disposizione.

Con molta calma ci facciamo un giro a visitare il convento di San Girolamo e relativa chiesa: niente male, devo ammettere anche se tutto quel che di buono c’era è stato, almeno così mi hanno detto, trasportato ad Urbino.

Arrivano quindi gli altri ospiti, tanto attesi: Umberto e Luana, con un’effervescente Matilde in forma più che mai.

Pranzo di gala con crostini, cassoncini fritti, zuppa di cannellini e porcini, tagliatelle al tartufo, arrosto coi porcini, formaggi (ma ero sazio ormai…) e panna cotta coi frutti di bosco caramellati.

La mamma di Roberta, la mitica signora Lucia, è un’artista: i suoi capolavori sono effimeri perchè scompaiono nei palati dei fotunati ospiti, ma sono un’esperienza da vivere.

Il cibo, il trattamento da papa, l’ottima compagnia rendono la giornata memorabile ed il momento di tornare arriva in un lampo.

La distanza, almeno per me è tanta, ma il posto meriterebbe un ritorno.

Debbo dire che tutto si è svolto in maniera davvero piacevolissima, con una piccola punta di malinconia pensando ad Umberto e Roberta coi quali non lavoro più.

I genitori di Roberta sono stati gentilissimi, davvero ospiti straordinari coi quali si è parlato d’arte, di cultura, religione, politica, insomma a tutto campo, con garbo ed una giusta dose di ironia.

Un sentito ringraziamento anche al marito di Roberta, che, seppur meno loquace, è persona davvero cortese, simpatica, con cui si sta bene in compagnia.

I miei preferiti, però sono stati l’ottimo Checco e la timida ma non troppo Lisa: due giovani splendidi, cui auguro ogni fortuna.

Di Roberta, Umberto e Luana, inutile aggiungere altro a quel che tutti sanno: sono amici miei e tanto basta.

Io, che da sempre ho poco apprezzato i piccoli paesi, mi sono trovato bene; è stata una bella pausa di tranquillità e pace che mi ci voleva (ne servirebbero altre).

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