polemiche riminesi

Ho letto un articolo dedicato alle polemiche per la foto di due colleghi sull’arenile, intenti a sanzionare un isolato e innocuo (tutti coloro che vanno in giro senza motivo in questi giorni sono innocui e non fanno male a nessuno, e sono altri i problemi ed è sempre meglio andare a controllare altri) cittadino, bellamente esposto ai raggi di uno splendente sole, spero perlomeno ben riparato da creme solari ad alta protezione (il coronavirus uccide, ma anche il melanoma non scherza, la noia, al contrario, molto difficilmente) .

La foto, ripresa dalla BBC ha suscitato, come sempre, una marea di polemiche.

Questo genere di polemiche è, normalmente, del tutto inutile e serve soltanto a far sfogare i ben noti malumori dei numerosissimi frustrati.

L’altissimo numero di persone (squallide per usare un eufemismo) che perde il proprio tempo e le energie  a sfidare o ad insultare chi lavora mi convince, se ve ne fosse mai bisogno, che il post emergenza sarà esattamente come il pre emergenza (ho già ripetuto svariate volte che nemmeno il diluvio universale ha cambiato le sorti del mondo), ma lasciamo stare questo, già troppa attenzione gli è stata dedicata.

Quello che vorrei far rilevare, invece, è la costante, quasi spasmodica, ricerca di visibilità della nostra classe politica, che non perde occasione per mostrarsi, salvo non sapere poi gestire le situazioni.

Se tutto diventa comunicazione si rischia di cadere in quello che il professor Ermanno Bencivenga ha ben descritto nel libro che consiglio a tutti di leggere, “La scomparsa del pensiero”.

Ma, restando in tema di comunicazione: se non si può fare a meno di comunicare, soprattutto in ambito istituzionale, è bene farlo rispettando le norme, soprattutto quelle grammaticali.

In una comunicazione sul sito istituzionale del comune di Rimini, intitolata “Occhi volanti per i controlli della Polizia Locale: in volo due droni sulle spiagge e sui parchi pubblici per il rispetto delle misure emergenziali” si leggono tali e tante castronerie da far chiedere a gran voce l’isolamento da ogni tastiera del redattore.

Frasi senza senso compiuto, virgole che mancano in quantità, apostrofi dimenticati, errori di battitura, mancata concordanza tra verbo: la fretta di comunicare è cattiva consigliera.

Parma, 19 aprile 2020, domenica della Divina Misericordia

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