Perle, porci ed economia

Mi sono trovato a discutere di economia politica – nella mia vita universitaria inconclusa fu l’unico esame che dovetti ridare – del mio ufficio: mi è stato chiesto quale sia il programma economico e politico che ho intenzione di portare avanti; la questione occuperà tempo.

Grazie a questa questione mi sono trovato ad avere a che fare con una grave ingenuità: la credenza che le persone apprezzino l’essere trattati bene; è vero che non è affatto scontato, anzi, spesso e volentieri ciò è malinteso.

Non considero l’ingenuità una virtù, tutt’altro ed approfitterò di questa scoperta per correggere l’errore.

Rispetto al mio trattare bene le persone è stato evocato il famoso evangelico detto su perle e maiali: “Nolite dare sanctum canibus neque mittatis margaritas vestras ante porcos, ne forte conculcent eas pedibus suis et conversi dirumpant vos”; tempo addietro ebbi occasione di parlarne con Gabriele Trivelloni che mi faceva notare come il porco sia creato dalle perle cioè non esista in natura come porco.

Come ne “La Bella e la Bestia” la Bestia è divenuta tale essendosi comportata da bestia, così il porco nasce dall’aver maltrattato le perle; trattare bene le persone è la perla offerta al lavoro altrui, se questi mostreranno ostilità diverranno porci.

Rappresentavo alcune scene che mi hanno visto soffrire l’altrui insoddisfazione; mi è stato offerto un aiuto per considerarle teatrini, parola che mi evoca il fantastico Giacomo Serpotta di Palermo, che magistralmente riusciva a creare piccole e preziose rappresentazioni.

Cosa unisce la bellezza di Serpotta e le mie scortesi interlocutrici? Non, sicuramente, la bellezza, ma la teatralità, la pubblica rappresentazione come quella dei pupi – anzi marionette – costrette a ripetere all’infinito lo stesso ruolo, gli stessi scontri, le medesime battaglie, urlate, esibite.

Non mi va di far parte di questo teatrino: contrariamente alle mie intenzioni, mi farò qualche nemico sebbene da quando sono a Modena abbia indefessamente lavorato in altre direzioni.

Le mie perle, disponibilità, cortesia, attenzione ai bisogni, sostegno, collaborazione non saranno più date a chi intende fare il porco: Unicuique suum “ius”.

Restano i buoni criteri dell’economia – quale economia? – e del teatrino, perché di ogni cosa si può trarre utilità.

Nel frattempo, le poche volte che riesco a ritagliarmi un po’ di tempo, mi dedico alla fotografia; dopo il corso al Colibrì le mie performance non sono affatto migliorate ma il gusto per le foto mi è rimasto ed, anzi, mi è venuta voglia di creare qualche breve audiovisivo come quelli che ho visto proiettati, opera di un maestro come Gianni Rossi, socio del Colibrì appunto, che non conosco di persona ma che ringrazio proprio perché mi ha offerto un’occasione, un materiale (ap)prendibile.

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