Il sublime e i tortelli della Ross.

Per chi è appassionato di letteratura o filosofia il Sublime è un concetto che rimanda a riflessioni di pezzi da 90 quali Kant, Hegel, Schiller, Schopenhauer; non se ne è disinteressato Sigmund Freud e nemmeno Giacomo Contri fino ad arrivare, buon ultimo ma solo temporalmente, all’amico Gabriele Trivelloni che al sublime ha dedicato un intervento al quarto Simposio del 2014 della Società Amici del pensiero.

Il Sublime (uso volutamente la maiuscola per sottolinearne la maestosità) è legato all’esperienza estetica nella specie della contemplazione di qualcosa di naturale, “è ciò che produce la più forte emozione che l’anima sia capace di sentire“, è “l’orrendo che affascina”: eruzioni vulcaniche, mari in burrasca e simili.

Nel mio umile caso, invece, la parola sublime è connessa ad un’esperienza sensoriale gustativa: la bocca che accoglie i bocconi dei tortelli di Natale che la mia carissima collega (amica c’è bisogno di precisarlo?) Ross (al secolo Rossella Relandini) ha preparato per me (e non solo per me).

Tortelli di Natale

L’esperienza di gustare questi tortelli, frutto di un amorevole lavoro e di una tradizione secolare che tramanda la ricetta di madre in figlia, è un momento sublime, è la manifestazione di un grandissimo piacere imputabile al lavoro di un altro.

A differenza della sottomissione e del blocco del pensiero che provoca il Sublime, questo prodotto artigianale stimola corpo e pensiero in un’esperienza di grande piacere che uno ripete, con gradevolezza, più e più volte.

Li avevo assaggiati lo scorso anno, in occasione di una cena col mio collega amatissimo Piccininuzzo; quest’anno potevo rinunciarci? Ho sfoderato la mia inconsueta e sfrontata faccia tosta ed ho chiesto alla Ross di produrne una certa quantità anche in occasione del Natale 2022 che si sta avvicinando.

La richiesta è stata accettata, con mia grandissima soddisfazione ma, pensate quale gratitudine debbo alla sullodata collega, mai avrei pensato di ricevere il prezioso prodotto direttamente a domicilio: in questo modo la soddisfazione si è raddoppiata perché accogliere direttamente dalle mani di Ross quei deliziosi manicaretti, poterla abbracciare e scambiarci le proverbiali 4 chiacchiere, in compagnia del sempre ottimo suo marito (il non meno mitico Tostatino), è stata una sorpresa nella sorpresa.

C’è stato un lavoro: dalle materie prime è stato ricavato un delizioso prodotto di pasticceria; il prodotto è stato ben presentato (la forma è sempre sostanza) ed è stato oggetto di un giudizio di gradimento (sublime!), il tutto condito dalla piacevole compagnia dei cari modenesi in trasferta: c’è da aggiungere altro?

Un’aggiunta ci sta, che nasce proprio dal piacere sperimentato addentando i gustosi tortelli: mi è venuto in mente il lavoro letterario del mio amico sopra citato, Gabriele Trivelloni ed il gruppo di giovani che con lui hanno prodotto il bel volume intitolato “Per un pensiero non sostituito”, riuniti come i giovani del Decameron di Boccaccio: in tale simposio non avrebbero sfigurato, anzi, questi deliziosi tortelli, degno coronamento di un gradevole conversare non appiattito (annichilito) dal Sublime dominante.

Quanto al libro lo trovate in libreria, per i tortelli provate a chiedere alla Ross (ma ho lo ius primae infornatae).

Grazie ancora cari Ross e Tostatino, ogni volta è davvero un piacere.

Parma, 9 dicembre 2022 memoria di San Siro di Pavia Vescovo, di San Pietro Fourier Sacerdote, di San Juan Diego Cuauhtlatoatzin Veggente di Guadalupe, del Beato Liborio Wagner Sacerdote e martire, dei Beati Riccardo de los Rios Fabregat, Giuliano Rodriguez Sanchez e Giuseppe Gimene Sacerdoti salesiani e martiri

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