diritti, welfare, frontiere aperte

Tornando dal lavoro, oggi, ascoltavo, come spesso, radio24 – il sole 24 ore; un brano, anzi un frammento, troppo esiguo per esprimere giudizi seri  ma interessante.

Si trattava di un’intervista ad una deputata europea della lista Tsipras (e già non promette niente di buono), facente parte della commissione che tratta degli accordi economici tra USA e UE.

Li criticava, ovviamente, ma proponeva anche un’alternativa: l’Europa come continente dei diritti, del welfare e delle frontiere aperte.

Mi trovavo pienamente d’accordo anche se considero la proposta un po’ limitativa: perchè accontentarsi di diritti e welfare?

Proporrei anche quel che già Lucio Dalla ipotizzava:

sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.

Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

E si farà l’amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,

Nemmeno il Dio di Israele, che ad Abramo aveva fatto delle promesse mica da ridere, era stato così munifico: gli ha promesso una discendenza numerosa come le stelle ed una terra dove scorrono latte e miele ma gli ebrei per arrivarci hanno sudato ben oltre le proverbiali sette camice.

Insomma promessa non è certo diritto e non è riempiendiosi la bocca della parola “diritti” che questi magicamente sorgeranno dalla terra come l’albero degli zecchini di pinocchiesca memoria.

Ma perchè essere tirchi? diamo a tutti qualunque diritto, a prescindere e welfare a gogò, mi chiedo soltanto chi pagherà e come.

Giusto corollario l’apertura delle frontiere: chi campa di diritti e welfare non può essere così egoista da volerseli tenere solo per sè, quindi interrompiamo mare nostrum e mettiamo in piedi un servizio gratuito di traghetti, di sola andata, dall’Africa all’Italia, a spese dello stato, almeno porremmo fine al vergognoso commercio di vite umane.

Una delle cose che spero il nostro presidente del consiglio riesca a fare è di liberarci da questa sinistra.

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