Cesena

Non mi è mai piaciuta, Cesena: ci ho passato 7 anni di vita lavorativa, son secoli ormai, ho conosciuto persone splendide, ricordo a titolo puramente esemplificativo la mia adorata Bocconcino, Agostino, Adamo, Alessandro, Stefania, Manlio tacendone numerosi altri, tuttavia non sono mai riuscito ad apprezzarla: troppo piccola per i miei gusti, troppo paesone, non è mai scattata la scintilla della simpatia tanto che, appena ho potuto, me ne sono andato e di corsa.

L’antipatia mi ha, però, impedito di gustare quel che di buono c’è anche in quella terra, così che trovandomici saltuariamente, ho pensato di colmare una mancanza; ho dovuto saltare la tappa più importante, la Biblioteca Malatestiana, per motivi di tempo, ma rimedierò quanto prima, e mi sono dedicato alla sola Cattedrale e a Piazza del Popolo.

La Cattedrale, dedicata a San Giovanni Battista, una statua del quale campeggia a lato dell’edificio, opera dello scultore Leonardo Lucchi, è abbastanza spoglia, in verità, ma ha alcuni pezzi pregevoli  tra i quali ho particolarmente aprrezzato la statua di sant’Antonio Abate, il monumento funebre del vescovo Antonio Malatesta da Fossombrone, opera di Ottaviano di Antonio di Duccio, un altare di Giovanni Battista Bregno realizzato tra il 1494 e il 1505, che vede al centro “Cristo che raccoglie il proprio sangue in un calice fra i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista” e, ai lati, “Carlo e Camillo Verardi inginocchiati”, nei tondi la Vergine Annunciata e l’Arcangelo Gabriele.

Molto gradevole anche la cappella della Madonna del Popolo che vede all’interno affreschi di Corrado Giaquinto raffiguranti rispettivamente “Il Paradiso con la Vergine”, “Il Bambino e personaggi dell’Antico Testamento” e “I profeti Baruc, Ezechiele, Isaia e Geremia” ed infine ho apprezzato il trittico scultoreo con “I santi Leonardo, Cristoforo ed Eustachio”, realizzato a Venezia da Lorenzo Bregno.

Simpatica la famosa fontana Masini di Piazza del Popolo, altro elemento importante di Cesena, che risale a fine Cinquecento; realizzato in pietra d’Istria, si tratta di una vasca polilobata con mascheroni,  cartigli e trasie di marmi policromi.

Alla prossima occasione non mi sfuggirà la biblioteca …

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