cena con colleghi e la sineddoche

A cena fuori, dopo un veloce passaggio in un centro commerciale, con due apprezzatissimi colleghi: gli ottimi Cristian Cosimo (Cri Cri per gli amici) e Gianluca de Simone detto Tortello.

La cena a Ramoscello di Chiozzola, presso la trattoria del cacciatore dove abbiamo mangiato abbastanza bene e con prezzo adeguato.

Serata ottima, come sempre succede quando i convitati hanno lo spirito giusto, è arrivata mezzanotte che manco me n’ero accorto.

Sono trascorsi un anno e mezzo quasi ma i rapporti con Modena sono sempre forti, almeno con un certo numero di persone.

Come sempre si è parlato di tutto, con una qualche attenzione maggiore a due argomenti, uno dei quali di carattere personale.

Il primo argomento sono state le donne: una certa insistenza su questo argomento, con abbondante uso della famosa sineddoche, mi lascia sempre un vago senso di inquietudine.

L’insistenza è spesso indice di altro, inquietudine o angoscia, sicuramente insoddisfazione.

origine del mondo
origine del mondo

La fi…a mi fa venire in mente il famoso quadro di Gustave Courbet “L’origine del mondo”, una dettagliata descrizione, maniacale, di una mancanza… Courbet doveva essere molto religioso.

Prima del peccato originale Adamo non avrebbe mai detto di Eva “è la mia fi…a”, dopo, invece, Eva viene ridotta appunto a questo, all’angosciosa idea di una diversità cui si sarebbe legati da un invincibile istinto sessuale, da controllare con la ragione.

Da partner a parente, da rapporto uomo donna a famiglia (forma legalizzata di prostituzione in cui i due coniugi si scambiano effusioni erotiche in virtù del debito coniugale); non è un caso che oggi sia tanto di moda il dibattito sulla famiglia (i rivoluzionari gay di una volta sono diventati dei piccoloborghesi, che vogliono farsi una famiglia) ma non si parli mai di rapporto uomo donna.

Il secondo argomento nasce da una richiesta, proveniente da una collega modenese protagonista di alcuni sogni sempre in veste di guastafeste.

Ebbene questa collega, con la quale, me incolpevole, intrattenevo pessimi rapporti, ha chiesto di fare indagini sul mio paventato ritorno a Modena.

La signora, peraltro, che si chiede, assieme ad alcune altre colleghe, unite da vincoli di sorellanza degni di ben altra causa, come sia possibile essere amici miei.

Mi commuove sapere che il mio spirito aleggia ancora tra le stanze di via Galilei, quasi come un fantasma in cerca di chissà quale risultato.

Avevo collegato questa donna alle ogive che delimitano i cancelli d’ingresso di molte caserme italiane e non solo, poi ero passato alla forma della supposta per concludere sulla donna supposta, nel duplice valore della parola supposta, con privilegio per quello non medicinale.

Ancora una volta la questione della donna, che non è solo dell’uomo.

Adamo ed Eva
Adamo ed Eva

Eva, tradita dal partner, si è presa la sua rivincita facendola pagare e cara ad Adamo, ma non avendone alcun guadagno se non la meschinità di un rapporto al ribasso.

Ogni uomo ed ogni donna riattraversano il tradimento vissuto dai progenitori in Eden e sono chiamati ad elaborare una soluzione, normalmente negativa come non è chi non veda.

Sono possibili alternative, anche per le mie malevole colleghe.

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