Anche questa è fatta, otorino bis

Dopo il successo, lo scorso anno, dell’intervento al naso, mi sono concesso il bis quest’anno, per rimettermi a nuovo.

Sono tornato nello stesso reparto, otorinolaringoiatria, all’ottavo piano, dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Come la volta precedente, avevo mentito spudoratamente a mia mamma, dicendole che sarei andato a Ravenna per il bis del corso di formazione tenuto poco tempo addietro: così alle 7.30 mi sono presentato all’ingresso del reparto.

Il tempo di mettere le calze autoreggenti, che mi creano un certo qual disagio, ed il grembiulone bianco e due cortesi infermieri sono venuti a prendermi per prepararmi.

L’anno scorso avevo il letto numero 17, quest’anno il 13, fortunatamente non sono superstizioso…

In sala operatoria mi attendeva la dottoressa Flavia D’Orazio che ha rimesso a posto quel che non andava nel mio orecchio sinistro. Una professionista cortese, simpatica e, com’è ovvio, competente, che  adesso può aggiungere al suo palmarès l’onore di essere stata la prima chirurgo donna a mettermi le mani e i ferri addosso.

A parte le battute, voglio ringraziare sia la dottoressa D’Orazio che i medici specializzandi con cui ho avuto a che fare, gli anestesisti, il personale infermieristico, gli ausiliari, che sono stati tutti di encomiabile cortesia, come una persona ricoverata si aspetta di essere trattato.

Trascorsa una notte non piacevolissima,  ma temo che sia normale, abituato come sono al mio spazioso letto, il giorno successivo, tolto il turbante che mi avvolgeva la testa, sono stato dimesso; uscito dall’ospedale mi sono concesso un caffè con cannoncino (strappo alla rigida dieta cui mi sto sottoponendo, pareggiata peraltro dal digiuno e dalla minestrina con purè della sera precedente), giusto il tempo di arrivare alla fermata del bus e … finalmente a casa.

Parma, 26 aprile 2017, memoria di sant’Anacleto (o Cleto) papa e martire.

 

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