a Rimini

MariaTornato di corsa da San Gimignano, al mattino presto parto per Rimini dove mi attendono i doveri di testimone ad un processo.

Svolte le formalità, a pranzo ho alcuni commensali che mi onorano della loro amicizia e che ringrazio per come mi trattano.

Mi risparmio discorsi perchè so che le lacrime mi scivolerebbero copiose e non voglio fare il melodrammatico  per cui mi butto a capofitto nei tagliolini allo scoglio che allieteranno la conversazione.

Roberta e Grazia, Fabio ed Andrea; manca Umberto (ammalato, come sono pure io, febbricitante), mancano pochi altri (Marco, Ivano) … ma seguirà domani ora a letto, sono stremato.

Il pranzo è stato splendido: una tranquilla chiacchierata, di tutto un po’, con persone a me care e preziose.

Come l’ultima volta, se non ancor più, si è fatta strada anche una pungente, dolorosissima, sensazione di angoscia (ma l’ho ben dissimulata, nessuno se n’è accorto) trovandomi attorno persone così speciali e non poterle frequentare più spesso; lo stridente contrasto con la solitudine modenese mi ha bloccato lo stomaco (e come l’ultima volta la digestione è stata lunga e travagliata).

Comincio a pensare di avere commesso un grave errore…

Bene, terminato il pranzo, ho accompagnato Grazia e Roberta a comprare le sigarette elettroniche (una ne è già accanita aspiratrice), poi un salto al Museo della Città per una visita ad una mostra dedicata a Simone Cantarini.

Niente di straordinario (poi è pure gratis) ma gradevole, una buona, normale iniziativa, una di quelle su cui Rimini dovrebbe puntare.

Dopo tanti anni di onorato servizio è anche il giorno del pensionamento della mia amica D60…

Quindi il treno, febbricitante e stremato.

Mi sento con Umberto e di nuovo con Andrea che mi ringrazia per il bel pomeriggio.

Sono davvero commosso di conoscere persone così e ringrazio, ancora una volta, ciascuna di loro.

Mi auguro di poterci avere ancora e per molto tempo a che fare.

Durante il viaggio ho come compagno il Corriere della Sera, che mi intrattiene piacevolmente ma di cui mi capita di notare (anche nella versione online) numerosi errori di grammatica… capisco che possano scappare ma… beh non per questo smetterò di leggerlo.

Giusto ieri ho notato un refuso simpatico, una sezione specializzata del Tribunale di Milano che si occupa di Maria d’impresa: che la Maria sia uno dei tanti ottimi affari della criminalità, nessuno lo nega, ma dedicarci una sezione del tribunale civile…

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