a Bergamo in giornata

Avevo necessità di muovermi e così ho deciso di andare a visitare Bergamo (i link rimandano ai video che ho caricato su youtube); avrei preferito la Toscana ma il brutto tempo previsto mi ha fatto cambiare meta.

In auto e da solo, come mi piace (in auto a dire il vero no ma tant’è); col navigatore punto al centro città e ci arrivo incredibilmente senza sbagliare strada nemmeno una volta (quasi un miracolo, per me); non trovando parcheggio e senza affidarmi al navigatore, torno indietro fino ad un centro commerciale coop, sono o non sono socio da decenni? Lì piazzo l’auto e a bordo di via Autostrada (tanto originale quanto efficace come nome di strada) mi avvio verso il centro; arrivo all’ufficio informazioni turistiche dove trovo un’addetta molto gentile che i fornisce di supporti cartacei e consigli; anche una cortese signora, presente per altri motivi, mi offre qualche indicazione, con una gentilezza che non mi aspettavo. La signora che si definisce anziana, in realtà, è una bella donna con occhi splendidi.

Percorro le vie del centro, visitando qualche chiesa, e qui mi accade l’unico inconveniente della gita (a parte l’ingorgo al ritorno): all’interno della chiesa di santa Maria Immacolata delle Grazie sono stato avvicinato da un signore di mezz’età che mi ha chiesto di non pensare male e mi ha confessato di essere un disoccupato; non l’ho aiutato e ne sono davvero dispiaciuto: ho sbagliato, anzi ho peccato e ne sono mortificato; spero per lui che possa trovare presto una soluzione e… beh mi fermo qui, ormai è inutile recriminare.

 

Sono arrivato all’Accademia Carrara dov’è in corso una mostra dedicata Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio (durerà fino al 21 giugno); l’atrio, tappezzato da colori vivaci e contrastanti mi bendispone ad una mostra che, in realtà, sarà deludente. Non la mostra, in realtà, ma l’artista; Palma il Vecchio ho scoperto che è un bravo pittore, non lo metto in discussione, tuttavia non mi entusiasma, non è stato in grado di stimolarmi più di tanto.

Ho visitato anche la collezione di arte moderna, simpatica senza niente di straordinario; belle le opere di Manzù ma anche qui nessun entusiasmo particolare anche se è lodevole e da valorizzare il fatto che ci siano città che custodiscono opere di un qualche rilievo; uscito da Palma il Vecchio mi sono spostato nella pinacoteca dell’Accademia Carrara (che ha il medesimo nome della precedente ma son due luoghi diversi, anche se vicinissimi, e due biglietti); qui il discorso è mutato radicalmente.

Le opere esposte meritano il viaggio: Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, Benozzo Gozzoli, Andrea Mantegna, Vittore Carpaccio, Giovanni Bellini, Sassoferrato, Sandro Botticelli, solo per citarne alcuni; esperienza sicuramente da vivere, questo museo è occasione per ripensare e rivalutare un patrimonio italiano che ha sparso, nei secoli, per paesi e contrade, bellezze straordinarie che non siamo sempre in grado di far fruttare come meritano.

Bergamo mi sembra, in questo, un esempio virtuoso, perché ho avuto l’idea che il turismo sia considerato un’opportunità e già non è poco.

Terminata la visita mi sposto verso la città alta, altro esempio di splendido “borgo”, magnificamente adornato di capolavori oltre che di mura.

La Cappella Colleoni è straordinaria, così come la basilica di santa Maria Maggiore che mi avvolge, stupisce, stordisce con quel profluvio di decorazioni che sono tali e tante da farmi sentire dentro ad un universo parallelo; certo che ‘avere “massacrato” l’albero della vita che abbellisce una delle pareti non va a merito degli architetti barocchi che hanno rifatto la chiesa però… però c’è un confessionale che è incantevole, una creazione che definire artigianale è sbagliato poiché di vera e propria opera d’arte si tratta, opera di Andrea Fantoni.

La chiesa custodisce anche dei pannelli lignei i cui disegni sono di Lorenzo Lotto e l’esecuzione di  Giovan Francesco Capoferri e Giovanni Belli; i pannelli erano chiusi (sono aperti, se non ho capito male solo la domenica), ma la fortunata coincidenza di una comitiva di sacerdoti in visita alla basilica, mi ha permesso di godere di questa opere assolutamente fantastiche.

 La guida, un signore competente e cortese, spiegando al clero il confessionale è caduto in un simpatico lapsus, e precisamente: spiegando la parte superiore la riferiva come riservata al clero (le statue di alcune virtù, di Dio Padre…), quella inferiore, invece, l’ha definita quella desinata “a noi peccatori”, prontamente corretto da uno dei presenti che ha precisato “anche noi siamo peccatori”.

L’ora cominciava a farsi tarda, lasciati i preti sono andato a prendere la funicolare (e durante la discesa ho visto una bellissima upupa che, sfortunatamente, non sono riuscito a fotografare), poi l’autobus fino alla stazione, quindi a piedi; presa l’auto sono ripartito verso casa non senza essermi beccato una mega coda in autostrada causa veicolo in fiamme.

La giornata è stata assolutamente proficua, piacevole e di quelle come piacciono a me, ne avevo davvero bisogno.

Ho scoperto che Bergamo è la città del Mille, per l’alto numero di volontari che seguirono Garibaldi nella luttuosa impresa; ho come l’impressione che ne sia passata di acqua, sotto i ponti, da allora.

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