identità digitale e ticket non dovuto

Giornata da ordinario cittadino in rapporto con la pubblica amministrazione: stamattina sono andato presso una struttura convenzionata per una lastra alla schiena; arrivato alla reception scopro, amaramente, che sulla richiesta il mio medico curante non ha indicato la fascia di reddito, per cui loro devono applicare il ticket nell’aliquota massima prevista, che tradotto in italiano ragionieristico corrente significa 15 euro esatti di maggiorazione.

Chiedo loro se siano al corrente delle modalità per chiedere il rimborso; ovviamente, essendo una struttura convenzionata, non lo sanno ma sono così cortesi da darmi l’indirizzo dell’urp dove andare a presentare le rimostranze.

Piuttosto incazzato, nel pomeriggio tento di accedere al mio fascicolo sanitario elettronico online per vedere se riesco a recuperare informazioni utili sui ticket; lo faccio fiero della mia nuova identità digitale ottenuta non proprio agevolmente alcuni giorni fa.

Dunque parto fiducioso dalla pagina di accesso al fascicolo sanitario: qui c’è l’opzione tra accesso con smart card (ho anche quella ma voglio provare con SpID) oppure con FedERa/SpID; scelgo quest’ultimo ed ecco la sorpresa:l’accesso è impossibile a causa di un errore di identificazione; la pagina a cui vengo rimandato mi dice di contattare il servizio assistenza FedERa e comunicare il numero di codice dell’errore che il sistema ha generato.

Volendo ostinatamente essere fiducioso compongo il numero verde e riesco abbastanza agevolmente a parlare con un cortese signore al quale spiego il problema; dopo avermi messo un momento in attesa, l’uomo mi risponde spiegando che loro sono il servizio assistenza di FedERa e che con SpID non hanno nulla a che fare.

Mi permetto di fargli notare che la differenza era chiara da subito anche a me ma che ho chiamato perchè l’accesso tentato con SpID mi rimandava ad una pagina con il riferimento di FedERa: altra pausa e concetto ribadito con l’aggiunta di provare ad accedere con le credenziali FedERa.

Sapevo ovviamente di avere questa alternativa ma, ho chiesto al mio cortese interlocutore, allora a che mi serve SpID (dice il sito istituzionale: SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è la soluzione che ti permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.); la risposta è stata un sincero “boh”; per entrare dovevo provare ad utilizzare il profilo FedERa e tanto bastava.

Ho poi inviato una mail all’urp dell’azienda usl per sapere come chiedere il rimborso dei 15 euro non dovuti: aspetto fiducioso.

Aggiungo una banale considerazione: ai cittadini è stato chiesto di autocertificare il reddito, per l’inquadramento nelle varie fasce reddituali utili a determinare esenzioni o comunque l’importo dei ticket da corrispondere.

Questa procedura già mi sembra strana visto che le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di acquisire direttamente presso le altre amministrazioni, che li detengano, i dati necessari al procedimento, come recita l’articolo 16 della L. 241/1990 più e più volte modificata e che cito, in parte, qui di seguito nei commi 2 e 3:

“2. I documenti attestanti atti, fatti, qualità’ e stati soggettivi, necessari per l’istruttoria del procedimento, sono acquisiti d’ufficio quando sono in possesso dell’amministrazione procedente, ovvero sono detenuti, istituzionalmente, da altre pubbliche amministrazioni. L’amministrazione procedente può’ richiedere agli interessati i soli elementi necessari per la ricerca dei documenti. 3. Parimenti sono accertati d’ufficio dal responsabile del procedimento i fatti, gli stati e le qualità’ che la stessa amministrazione procedente o altra pubblica amministrazione e’ tenuta a certificare.”

Possibile che esista una deroga a me sconosciuta che esenti le aziende asl da tale disciplina, ma, a prescindere da quello, non sarebbe stato sensato e sufficiente inserire un flag o qualcosa di simile, nella banca dati dell’asl, in modo da rendere automatica la determinazione dell’importo del ticket per ciascun assistito? con ovvia possibilità di modifica ma anche con la sicurezza che nessuno, dal medico curante (che dovrebbe fare il medico e non l’impiegato) al farmacista abbia a nutrire dubbi.

Non è successo niente di grave, in fondo, non saranno 15 euro, che confido comunque di riavere, a rovinarmi la vita ma sperimentare in un solo giorno una tale serie di equivoci e malfunzionamenti non mi ha bendisposto.

Abbiamo ancora da migliorare molto il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione.

A questo proposito ho letto un interessante articolo di Ernesto Galli della loggia sul Corriere di oggi, ma di questo altrove.

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