Sogno tribunalclericale

Sogno nella notte tra il 2 e 3 ottobre 2017. Periodo, questo, fecondo di sogni, cosa che mi rende decisamente contento, a prescindere dal loro contenuto perchè comunque il mio pensiero lavora in libertà, senza le gabbie e i condizionamenti della veglia. Ma vediamo un po’ questo sogno dove, in tribunale, metto un giudice incapace di decidere, un reato inesistente e una protesta teatrale.

Mi trovo nell’aula di in tribunale, il giudice potrebbe essere il dottor M…ti.

Assisto ad alcune udienze poi mi ritrovo in un salone dell’oratorio a San Benedetto dove si parla di preti difficili, forse di don S…no già mio docente di religione al liceo se non ricordo male; si parla anche di servire messa in Duomo.

Rieccomi in tribunale dove sono imputato; ascolti per un po’ poi chiedo spiegazioni ma il giudice è vago, non mi dice chi ha sporto denuncia, qualcuno forse ipotizza che venga dal Vaticano.

Ad un certo punto mi dicono o scopro che sono indagato per 531 o 931 o 351, mi stupisco platealmente e protesto: “Non mi conosce nessuno, come potrei gestire le celebrazioni in Duomo?”

Enfatizzando moltissimo mi avvicino al giudice e chiedo a quanto ammonta la pena: a 3 anni.

“Allora mi condanneranno sicuramente! Ma quando uscirò dal carcere compro una pistola e uccido chi mi ha condannato! Così dopo pagherò per qualcosa che ho fatto visto che adesso pago da innocente”.

Dico anche al giudice che mi dispiace perché è pure simpatico.

In realtà, però, so bene che fino a tre anni non si va in carcere, quindi la mia potrebbe essere una sorta di drammatizzazione esasperata.

Forse mi spoglio ma comunque esco dall’aula raccogliendo abiti e scarpe.

All’uscita trovo la Miriam P…i di Rimini, che abbraccio e scoppio a piangere.

C’è poi una donna che mi dice che ci sono centinaia (200?) di pratiche tutte uguali da firmare.

Parma, 3 ottobre 2017 memoria del Beato Crescenzio Garcia Pobo martire

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