sogno con la nonna

Sul balcone di casa c’è seduta una persona, forse la nonna, invece a metà delle scale c’è seduto un ragazzo abbastanza giovane, con la barba.

Discuto con questo ragazzo che è un rapinatore: gli spiego che non abbiamo soldi in casa e che il bancomat lo tiene mio fratello per cui non sarà possibile far nulla fino al giorno dopo.

Forse gli spiego anche altre cose, in ogni caso gli do appuntamento per il giorno successivo; dopo di che ho l’idea o ipotizzo che la polizia abbia la pensata di segnare le banconote e lo arresti successivamente o in banca … in ogni caso penso che lo arresterebbero.

La scena cambia e sono a fare il militare: sto parlando con tre o quattro soldati, uno di questi mi dice di tenere nascosto lì fuori il caffè perchè mi servirà per fare la notte e poi mi spiega che è necessario fare la notte in 4 posti o in 4 angoli del palazzo. Non ho capito se non esce nessuno o se esce qualcuno a controllare.

Gli chiedo se anche gli ufficiali devono fare questa cosa, ma non so se mi risponde.

Siamo in camerata, ci sono altre persone che vengono, una porta all’interno non so cosa per fumare; vado fino in fondo alla camerata per dirgli che non deve fumare, quindi ne incontro un’altra che sta fumando e la mando fuori, ed infine un’altra ancora a fianco dell’ingresso e mando fuori pure questa.

Qualcuno, tra queste persone, mi dice che una volta lì era entrata una prostituta e per farla entrare al controllo della questura era stata avvolta nella bandiera italiana; gli spiego che con me non sarà possibile fare una cosa del genere, io sono contrario a fare queste cose.

Poi aggiungo: “io in aeronautica che soffro di vertigini?” poi penso che se dovrò fare un lancio col paracadute, lo farò, chiuderò gli occhi e se devo farlo lo farò oppure penso o chiedo se posso essere spostato ad un’altra arma.

Poi chiedo ancora se posso ottenere il riconoscimento delle due stelle che ho a lavorare invece di una sola e poi ancora, forse qualcosa che non ricordo.

Nel cortile di casa c’è un gattino, molto dolce, che si strofina e che accarezzo, poi si stende sulla schiena ed apre le zampe mostrando la pancia, vedo che ha dei puntini neri per cui dico alla mamma che ha una malattia e che deve essere curato; lei mi domanda se mi sia affezionato, se mi voglia bene; ovviamente rispondo “certo che sì, guarda com’è affettuoso”.

Vedo un animale, un uccello nero, grosso, paffuto come un tacchino ma con le zampe palmate da anatra ed un bel becco giallo, che non so se stia litigando con qualcos’altro o se stia camminando in maniera goffa.

Forse cerco di fotografarlo ma senza riuscirci.

A distanza forse c’è un uomo che espone un animale, un cane, quindi si azzuffano poi si avvicina un uomo che mi chiede se li ho visti e mi spiega che questo animale è un’oca marina o qualcosa del genere.

Parma, 17 luglio 2018 memoria di Sant’Alessio Mendicante e delle Beate Teresa di Sant’Agostino e compagne Carmelitane di Compiegne Vergini e martiri

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