Monte Oliveto Maggiore

Ancora una volta tutto fuori dalla città, ma l’impatto è di minor effetto.

Non lo sarà, invece, l’interno che conferma ogni mia aspettativa, con piena soddisfazione.

La chiesa è davvero bruttina, insignificante (parlo dal punto di vista artistico), ma il chiostro… Luca Signorelli ed il Sodoma (ho scoperto stamane che il soprannome non viene dalla pratica cui rimanda) hanno creato un ambiente dall’effetto fantastico

Mi aspettavo un bel chiostro ed invece, una sovrabbondanza di colori, di figure ben definite, un’atmosfera quasi magica dove le storie di San Benedetto sembrano essere quasi cronaca e non antiche di 500 anni.

Ne sono totalmente ammaliato, incantato dall’abilità dei due maestri che hanno saputo rendere così a portata di mano la vita di uno dei padri del cristianesimo occidentale.

Dopo il chiostro, visito gli altri ambienti, tra i quali una biblioteca sempre molto bella; la cappella con la tomba del fondatore San Bernardo Tolomei, nel giardino, è un altro piccolo gioiello, anche se la parte del leone la fa il chiostro.

All’ingresso del refettorio incontro un monaco alto, magro, anziano, straniero, che si offre di farmelo visitare, declino l’offerta, ho già visto che quel che volevo.

Qui tutto è davvero incantevole.

Mi viene da pensare all’idea di Benedetto per cui il chiostro è l’anticipazione del paradiso, il luogo dove prevale la carità fraterna, per cui è da matti cercare di andarsene altrove, dove regnano violenza, soprusi, menzogne.

Rimane la questione del rapporto con l’altro sesso che, evidentemente, non è stata risolta nemmeno dal Santo monaco, se non nell’astensione da ogni rapporto, un rimando in attesa di tempi migliori che, mi sembra assai evidente, non sono ancora arrivati.

Terminata la visita anche di questa terza meta, tre erano quelle prefissate per la giornata, mi metto in viaggio per raggiungere l’albergo.

Ma prima un evento eccezionale ha reso unica la giornata: una telefonata – d’auguri del mio carissimo amico san Roberto Mastri; un po’ perchè totalmente inaspettata, un po’ per il tono cordiale (come sempre a dire il vero) ed un po’ perchè mi ha invitato a trovarlo – eran secoli… – ne sono rimasto davvero contento, grande nota positiva della giornata.

Ci arriverò, quasi casualmente, dopo qualche esitazione; la zona non è delle più felici ma la calma è totale, l’accoglienza è gentile e la stanchezza mi concilia un piacevole sonno.

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