Dopo il concerto di Vasco Rossi

Tutto è filato liscio e questo è un bene. Personalmente non ho aderito alla richiesta di andare in trasferta per collaborare all’evento, pur nutrendo una dichiarata grandissima stima per molti colleghi modenesi.

Adesso che il concerto del secolo, come qualcuno ha ribattezzato questo evento, è terminato mi pongo una semplice domanda.

Quelle migliaia di persone che cosa sono andate a cercare al concerto?

Giovani e meno giovani si sono riuniti assieme, stranamente, trovando come collante la musica di questo cantante.

Evidentemente trasversale, intergenerazionale, interclassista (si dice così?) Vasco Rossi è sicuramente un prodotto che tira, di quelli che farebbero la felicità di qualunque imprenditore: fatturato garantito.

Un fenomeno di massa (e non è un complimento).

Non conosco le sue canzoni (sono ignorante in materia e non solo in questa purtroppo) per cui non mi spiego tanta gente che si sposta per assistere ad un concerto.

Diceva san Giovanni Paolo II ai giovani il 15 agosto 2000: “Cosa siete venuti a cercare? O meglio, chi siete venuti a cercare?” 

La domanda del santo Pontefice, ovviamente, è ripresa da ben altro autore, di una certa autorevolezza: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?

Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re!

E allora, che cosa siete andati a vedere?”

Personalmente non so spiegarmelo.

Parma, 2 luglio 2017 memoria di San Bernardino Realino

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