Cesare Tiazzi a Cento

Approfittando della bella giornata e stimolato da un breve articolo del “Corriere della sera” di venerdì decido di concedermi un pomeriggio in quel di Cento.

Parto un po’ troppo tardi, vista la stagione, ma la mattina ho lavorato così i restano poche ore di luce che, però, sfrutto al meglio.

Memento mori
Memento mori

Arrivo in questa cittadina assai gradevole, con un centro storico che visito solo in parte, che mi pare piccolo e assolutamente grazioso e ben tenuto: un salto in una prima chiesa, poi la Colleggiata di San Biagio per dedicarmi infine alla Pinacoteca Civica ove si tiene la mostra dedicata a Cesare Tiazzi.

Mostra piccolina, non sono tantissimi i pezzi esposti; l’autore peraltro alla mia grassa (sarò pure panciutello per qualcosa no?) ignoranza risulta sconosciuto ed ho deciso di vedere questa mostra solo perchè la terracotta ha preso valore dopo avere visto le straordinarie opere di Mazzoni e Begarelli a Modena; bene, tutto questo serve a dire che, comunque, vale la pena di dedicarci un passaggio: le opere esposte sono assai belle, con un memento mori decisamente interessante; certo non rientrano appieno nei miei gusti personali ma mica si va a vedere solo quello che piace. I presepi mi sembrano un po’ troppo agiografici, d’altronde il presepe non mi è mai piaciuto nemmeno da piccolo (e in casa mia si faceva l’albero); bello un San Sebastiano – cui dedico sempre un minimo di maggior attenzione non fosse che per motivi professionali – santo protettore e due volte martirizzato – ed altri lavoro di artisti vari, tutti decisamente buoni.

La terracotta è in gran parte colorata per cui molto diversa da quella vista a Modena e comunque non priva di un suo fascino, così come interessanti mi sono parse due statue lignee della Collegiata di San Biagio, che risultano dipinte da apparire marmoree: cosa non si inventa l’ingegno, anche in mancanza di grandi mezzi.

Bella nel suo complesso la Pinacoteca con le opere di Guercino, bellissimo il San Giovanni Battista e non solo, gradevolissime anche le statue di Stefano Galletti.

Ho avuto l’impressione di un piccolo paese che avendo avuto la fortuna di una nascita illustre, ha saputo sfruttarla: quadri, statue, ovunque si ricorda il famoso pittore: un giusto valorizzare quello che si ha.

La visita alla mostra ed alla Pinacoteca, peraltro, sono gratuite ed all’ingresso ho trovato un gentilissimo signore che mi ha pure regalato la mappa turistica della cittadina: tutti ingredienti che rendono ancora più piacevole l’insieme. Molto bella infine anche la piazza e le strade con le luminarie natalizie così come i negozi, insomma vale la pena passarci un pomerggio o un giorno intero come credo farò in primavera.

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